La 2ª edizione della “Biostimolanti Conference” organizzata dall'Arptra ha approfondito gli aspetti regolatori e applicativi di una categoria di prodotti in continua evoluzione e che rappresentano un’interessante opportunità commerciale

Permettere agli operatori del settore dei biostimolanti delle piante (aziende produttrici, agricoltori, rivenditori) di approfondire gli aspetti regolatori, fisiologici e applicativi di tale nuova categoria merceologica di mezzi tecnici agricoli dal mercato in grande espansione. Con particolare attenzione ai biostimolanti funzionali, cioè capaci di incrementare la resistenza delle colture verso i vari stress abiotici e aumentare la qualità delle produzioni. È stato questo l’obiettivo della 2ª edizione della Biostimolanti Conference, organizzata da Associazione regionale pugliese tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra, presieduta da Vittorio Filì) e Fruit Communication, con la partecipazione di 26 aziende che hanno proposto nuove soluzioni tecniche (prodotti e strategie) per la biostimolazione delle piante su diverse colture e in differenti areali.

La Biostimolanti Conference ha fatto, in primo luogo, il punto sulla situazione normativa dei biostimolanti e delineato il percorso ancora lungo affinché raggiungano la piena e definitiva regolamentazione europea entro la scadenza fissata a luglio 2022, come ha informato Lorenzo Gallo, presidente, in Assofertilizzanti (Federchimica), del Gruppo merceologico “Fertilizzanti specialistici (biostimolanti)”, partner dello European biostimulants industry council (Ebic).

Le norme che li regolano

«I biostimolanti sono stati normati dal reg. Ue 2019/1009, che ha stabilito un quadro normativo per la produzione e l’utilizzo dei fertilizzanti sul mercato comune europeo e ha ampliato il numero di prodotti definiti quali fertilizzanti, includendo in essi nuove tipologie, come i biostimolanti. Il reg. Ue ha denominato i biostimolanti delle piante “fertilizzanti specialistici” e li ha inseriti nella categoria di funzione del prodotto “PFC 6: Biostimolante di pianta”, distinguendoli quindi sia dai concimi minerali sia dai fertilizzanti organici, organo-minerali, ammendanti e substrati.

Per il reg. Ue i biostimolanti delle piante sono prodotti fertilizzanti la cui funzione è stimolare i processi di nutrizione delle piante indipendentemente dal contenuto di nutrienti del prodotto al solo scopo di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche della pianta e della rizosfera: efficienza dell’uso dei nutrienti, tolleranza allo stress abiotico, caratteristiche qualitative delle colture, disponibilità di nutrienti confinati nel suolo e nella rizosfera».

Tuttavia il reg. Ue 2019/1009, benché entrato in vigore il 15 luglio 2019, diventerà applicativo in via definitiva solo il 16 luglio 2022. Perciò le aspettative sulla normazione definitiva dei biostimolanti delle piante sono grandi, in quanto il loro mercato in Italia e in Europa è in forte crescita e le potenzialità di sviluppo del settore sono enormi.

Standard armonizzati

«Per colmare l’attuale “vuoto legislativo” il Comitato europeo di normazione (Cen), che definisce le norme che verranno applicate nel mercato unico europeo (a tal fine riunisce le agenzie nazionali di normazione di 34 paesi e una rete di migliaia di esperti tecnici di federazioni di imprese, organizzazioni commerciali e di consumatori, gruppi ambientalisti e altre parti sociali interessate), è stato incaricato dalla Commissione europea di sviluppare standard produttivi armonizzati (…)

A tale fine il Cen ha creato il Comitato tecnico Cen/Tc 455 sui biostimolanti vegetali (…).

Leggi l'articolo completo su Agricommercio e Garden Center n. 2/2021

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Biostimolanti sulla lunga strada dell’inquadramento normativo - Ultima modifica: 2021-03-18T17:38:43+01:00 da Barbara Gamberini

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