Una filiera interamente sostenibile per il pomodoro è stata tracciata da Scam nell’ambito del convegno “Pomodoro da industria: sostenibilità dal campo alla tavola” organizzato in occasione del Macfrut.
Inserito all’interno dell’evento Red Planet, specifico format d’incontro sviluppato per gli attori della filiera del pomodoro che mira a sviluppare strategie per tradurre le richieste dei consumatori in concreti progetti di filiera, l’incontro ha visto la partecipazione di alcuni dei più importanti esperti del settore.
Raggiungere gli obiettivi
Come ha ricordato Matteo Amadei, direttore commerciale di Scam i concimi organo-minerali e i biostimolanti sono strumenti importanti per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Comunità europea. «Questi prodotti, usati razionalmente, – ha detto Amedei – valorizzano la “nutrient use efficiency”, fronteggiano gli stress abiotici delle colture e migliorano il livello quanti-qualitativo».
Qualità in prima linea
Nell’occasione Luca Sandei di Ssica, Stazione sperimentale per l’industria delle Conserve alimentari ha ribadito la necessità dell’industria di un prodotto sostenibile in linea con l’elevata qualità che contraddistingue il nostro made in Italy mentre Pierluigi Meriggi di Horta e coordinatore del progetto Life Agrestic ha evidenziato che la possibilità di migliorare le prestazioni agroambientali del pomodoro da industria all’interno di un corretto sistema colturale (è stato dimostrato attraverso una serie di prove in campo che prevedono anche l’uso dei Dss) è assolutamente possibile.
In questo processo un ruolo fondamentale hanno il trasferimento delle informazioni e la formazione degli imprenditori agricoli.
Un basso impatto
«L’uso dei prodotti biostimolanti può migliorare notevolmente la gestione sostenibile del pomodoro da industria – ha ribadito Federica Caradonia del Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore (Università di Modena e Reggio Emilia) – grazie al basso impatto ambientale e al fatto che permettono di migliorare l’efficienza d’uso dei nutrienti e la qualità delle produzioni. I nostri studi lo hanno dimostrato. Inoltre, possono essere sviluppati a partire dalle produzioni agro-industriali».
Le sostanze umiche
Ha concluso l’incontro Daniele Bartolini di Scam ricordando che l’agricoltura sostenibile di qualità è da sempre nel dna della società. «In particolare la componente organica (sostanze umiche) dei concimi – ha detto Bartolini - migliora l’assorbimento delle radici e ne velocizza l’accrescimento. Allo stesso tempo aumentano la loro dimensione e ne rallentano l’invecchiamento. Senza dimenticare che le sostanze umiche stimolano la respirazione della pianta e il processo di fotosintesi».
Un’importante opportunità
Dunque grazie ai mezzi tecnici oggi disponibili gli agricoltori possono guardare alle “restrizioni” del Farm to Fork con minore preoccupazione. Oggi produrre in maniera sostenibile è possibile e la realizzazione di una filiera sostenibile per il pomodoro non è un problema insormontabile, come qualcuno ritiene, ma può rappresentare una vera e propria opportunità.
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