Tanta voglia di piante. Garden center a tutta birra

garden center piante
Gli ampi spazi permettono di rarefare la clientela all'interno del punto vendita
La stagione primaverile sta andando molto bene. Il lockdown ha incentivato la passione per i fiori, che sicuramente si protrarrà anche nel periodo estivo

I garden center e le rivendite agrarie stanno andando molto bene: nonostante la grande incertezza del periodo, il giro d’affari c’è e la clientela pure! E le prospettive sono buone anche per il prosieguo di stagione.

A differenza del 2020, la cui primavera si è snodata – nei mesi “forti” per il giardinaggio, cioè marzo e aprile – tragicamente confinata in casa, il 2021, pur con tutte le sacrosante restrizioni anti-covid del caso, ha permesso la libera uscita (sempre con regolare autocertificazione) per l’acquisto di piante, fiori e materiali per giardinaggio in quanto finalmente ritenuti “beni di prima necessità”.

La ressa di clienti

E gli appassionati di giardinaggio non se lo sono fatti dire due volte. Sarà stata la voglia di uscire in maniera lecita, sarà stato il desiderio di vedere qualcosa di bello (come possono essere bellissimi e riempire gli occhi di gioia i garden center in primavera!). Sarà stata anche la scoperta per alcuni del magico mondo delle piante, fatto sta che in marzo-aprile 2021 i garden center, le rivendite agrarie, i fiorai e perfino il corner plants dei supermercati sono stati letteralmente presi d’assalto dai clienti, che si sono riforniti di piante, fiori e materiali vari. Carrelli strabordanti di piante hanno preso l’uscita per avviarsi verso balconi e giardini privati.

Ampi spazi all’aperto

D’altronde, gli ampi spazi in buona parte all’aperto (anche le serre hanno un continuo ricambio d’aria) hanno favorito lo spostamento in sicurezza. Non sono stati pochi i casi in cui i nonni, anche malfermi – ma vaccinati –, si sono fatti accompagnare da figli e nipoti in vivaio per acquistare, coinvolgendo inevitabilmente anche gli accompagnatori a cui hanno elargito consigli per riempire il carrello in maniera saggia (con piante facili e di grande soddisfazione, come gerani, lantane, begonie, impatiens ecc.).

Nuovi appassionati

Il lockdown ha contribuito ad ampliare la clientela dei garden soprattutto fra le fasce di età più giovane, dai millenial in su

Infatti, il lockdown – sappiamo bene – ha contribuito non poco ad ampliare la clientela, soprattutto fra le fasce d’età più giovani, dai Millennials in su, facendoli appassionare a un mondo fino a due anni fa ingiustamente trascurato. La riprova sta nell’abbassamento netto dell’età dei clienti dei garden center: in questa primavera numerosi sono stati i ragazzi, spesso in coppia, in cerca di piante particolari, spesso per l’appartamento o il davanzale. Si distinguono dalla clientela più matura per la necessità di informazioni ulteriori, a conferma di ricerche già fatte sul web (a supplire all’assoluta ignoranza in materia): il personale del garden in grado di rispondere correttamente alle loro domande ha fatto la differenza fra un cliente soddisfatto e fidelizzato e uno che scappa inorridito e non rimetterà mai più piede in quel punto vendita…

Al riguardo, una raccomandazione: oltre a preparare agronomicamente il vostro personale di vendita, indottrinatelo anche sulla necessità di essere cortesi e di dedicare uno spazio alle richieste del cliente anche nei momenti di maggior ressa. Se la risposta è lunga, basta dire: “Abbia pazienza, appena posso la aiuto volentieri” per fare bella figura col cliente e al tempo stesso non interrompere il flusso di lavoro…

Fiori segno di vita

L’irresistibile fascino dei fiori e della vita che continua ha fatto il resto. Tutti ci siamo resi conto, in questo infinito tempo confinato, di quanto la Natura continui il suo corso sempre e comunque, il nostro unico legame con la vita che va avanti prorompente. Chi aveva un balcone, un terrazzo o un giardino ha potuto decidere se affacciarsi nel vuoto, oppure nel verde e nei colori. Se avere a disposizione il nulla di cui prendersi cura, oppure una serie di piantine che richiedevano acqua, concime, potature e tagli, e che però in cambio davano fiori a profusione. Sentirsi vivi perché impegnati a occuparsi di un essere vivente che dipende da noi, oppure lamentarsi all’infinito con il muro perché tutto va male. Per fortuna, buona parte degli Italiani ha scelto di aprirsi!

Il rebus degli ordini

E per fortuna buona parte dei garden non ha lesinato troppo sugli acquisti: visto il lockdown di Natale, e le vendite disastrose delle stelle di Natale – penalizzate dall’assenza di occasioni di convivialità familiare e amicale – fare gli ordinativi per la primavera poteva essere un azzardo. In realtà era facilmente presupponibile che fosse meglio mantenere un buon quantitativo di piante ordinate, proprio perché in primavera ci sarebbe stato un boom del giardinaggio.

I garden tuttavia si sono divisi fra i “pessimisti”, che hanno ordinato poco e gli “ottimisti” che hanno visto giusto ordinando come solito se non di più.

Piuttosto ci sono stati alcuni problemi di approvvigionamento: i produttori infatti hanno allevato numeri molto inferiori al solito, potendo quindi soddisfare gli ordinativi non sempre in maniera completa. Ci hanno rimesso soprattutto i ritardatari, chi non si è sentito di rischiare fin da febbraio, al momento degli ordini di primavera.

Attualmente, comunque, le prospettive sono ottime: anche la riapertura di maggio non porterà un calo nelle vendite (a favore dei viaggi e del tempo libero trascorso lontano da casa in generale), perché l’incertezza dovuta ai contagi e la nuova passione per il giardinaggio concordano nel mantenere stabile l’interesse degli Italiani verso le piante e il giardinaggio.

Incertezza, tendenze, competenza.
Il 2021 dei garden in tre concetti

Sono tre i concetti che meglio riescono tratteggiare la stagione primaverile che ci aspettiamo nei centri di giardinaggio.

Davide Michelini
Davide Michelini, vicepresidente Aicg (Associazione italiana centri giardinaggio)

Il primo fattore è l’“incertezza”: la difficoltà di prevedere e anticipare il futuro – anche immediato – a causa dei continui aggiornamenti normativi legati alla pandemia e alla conseguente confusione che genera nella clientela. Non ci mette nelle condizioni di organizzare adeguatamente, e nei tempi corretti, il lavoro aziendale e che potrebbe avere ricadute penalizzanti.

Il secondo concetto è più stimolante e ci parla di “nuove tendenze”: durante il 2020 e in questi primissimi mesi del 2021 abbiamo assistito a un prepotente aumento della voglia di piante soprattutto tra i giovani, che prima non erano tra i maggiori fruitori dei centri giardinaggio. Una maggiore sensibilità per il mondo del verde nelle nuove generazioni è da inserire tra gli effetti collaterali virtuosi di questa terribile pandemia e siamo sicuri che l’onda green proseguirà nei prossimi mesi.

Il terzo concetto è “competenza” e descrive una delle caratteristiche principali dei garden center. La rinnovata voglia di verde porta con sé curiosità e sete di informazioni: una piccola, grande rivoluzione. I centri di giardinaggio Aicg hanno le competenze per fornire ai clienti le risposte più esaurienti – anche ai neofiti – perché credono nella transizione ecologica e nella diffusione della cultura del verde.

Una società più evoluta e più green è possibile e i garden center nel 2021 sperano di confermare il loro ruolo centrale e fondamentale in questa rivoluzione verde.


Leggi l'articolo su Agricommercio e garden center n. 3/2021

Dall’edicola digitale al perché abbonarsi

Tanta voglia di piante. Garden center a tutta birra - Ultima modifica: 2021-05-17T14:59:46+02:00 da K4

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