Negli ultimi anni si sono moltiplicate, per specie, per quantità e per diffusione: dalla zanzara comune (Culex pipiens) alla “tigre” (Aedes albopictus) e all’egiziana (A. aegypti), passando per i pappataci (Phlebotomus pappataci) e numerose altre specie pungenti e succhianti, tutte irritano in ugual misura. Perché, a parte il fastidioso ronzio, la puntura si gonfia, duole o prude, la zona si scalda e, se ci si gratta, si infetta, lasciando poi antiestetiche cicatrici. Senza contare la possibilità di scatenare allergie, che si manifestano con gonfiori abnormi, e di veicolare virus (dal chikungunya alla febbre del Nilo e alla Dengue, già segnalate in Italia, passando per la filariosi e la leishmaniosi, che non riguardano solo Fido e Micio, ma anche noi bipedi).
I numeri
Sappiamo che sono solo le femmine (i maschi si nutrono di nettare dei fiori) a pungere per succhiare sangue, necessario per la maturazione delle uova e conseguente deposizione, ma sappiamo anche che non ce ne accorgiamo quasi mai perché l’insetto inietta una sostanza anticoagulante e anestetica, che mantiene fluido il sangue e impedisce di avvertire la puntura.
Da marzo a novembre, soprattutto di notte, ma molto anche di giorno, i malefici insetti sono in agguato tra la vegetazione: basta smuovere una foglia o camminare in giardino per sollevarne una nuvola, se l’infestazione è seria. Premesso che sono i Comuni a dover operare un intenso programma di disinfestazione sul territorio di competenza, sta ai singoli cittadini prevenire il problema nei giardini e terrazzi privati, agendo in primo luogo sulle raccolte d’acqua – pulita o sporca non fa più differenza –, luogo dove vengono deposte le uova e si sviluppano le larve (alla tigre bastano poche gocce…).
Consigli utili
In casa propria, molte sono le azioni che il privato può compiere per abbassare la quota d’infestazione.
Svuotare in terra ogni due-tre giorni tutti i contenitori (sottovasi, annaffiatoi, secchi, grondaie, vasi di fiori recisi, vecchi pneumatici usati come altalena o gioco ecc.). Nei collettori perenni (pozzetti, bocche di lupo, tombini di scolo, caditoie, fosse settiche, bidoni di raccolta, vasche da giardino e minipiscine, tinozze e laghetti, stagni, fossati ecc.) distribuire a cadenza settimanale il prodotto a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis (in libera vendita in farmacia, ma anche nei garden center; leggere bene l’etichetta), un batterio che nuoce esclusivamente alle larve di zanzara, non all’uomo né agli altri animali. Se la vasca o il laghetto ospitano pesci, scegliere quelli rossi, le carpe koi, le alborelle e le gambusie, tutti alacri divoratori di larve, e favorire l’arrivo di libellule, rane e rospi. Assicurarsi di poter chiudere ermeticamente con un coperchio o una zanzariera i bidoni di raccolta dell’acqua piovana da riutilizzare per l’annaffiatura del giardino. Ripulire più volte l’anno le grondaie e i tombini di scolo, in modo che non risultino intasati; mettere una retina fitta attorno agli sfiati delle fosse biologiche.
Piante amiche
Creare un ambiente il più inospitale possibile per gli sgraditi insetti: ornare il giardino, il terrazzo e i davanzali con piantine – e le stanze con mazzolini (rinnovandoli appena appassiscono) in vaso con acqua o appesi alle pareti – di geranio (meglio se aromatico), rosmarino, lavanda, timo, basilico, menta, tagete, nasturzio, cedrina (Lippia citriodora), citronella o lemongrass (Cymbopogon citratus), camara (Lantana camara), pomodoro, sambuco. Piantare la Proboscidea louisianica o Martynia proboscidea ‘Fragrans’, arbusto con fiori rosa e foglie dall’odore dolciastro che attirano le zanzare che vi restano invischiate (Vivaio Noaro, www.noarovivaio.it), oppure la Catambra® (vedi box).
Tutte queste piante non devono mancare in gamma nel punto vendita: per focalizzare l’attenzione del cliente sulla dote “antizanzare”, si possono stampare cartelli, depliant o cartellini con la dicitura “pianta antizanzare” e il disegno “stop zanzare” (digitare queste due parole su Google Immagini per trovare decine di disegni).
Nelle serate in giardino, oltre a sparpagliare candele alla citronella, bruciare nel falò, nel barbecue o in un braciere una manciata di foglie di salvia, ruta, rosmarino, alloro o eucalipto, buccia di arancia o limone, chiodi di garofano. Incentivare la presenza dei nemici naturali (vedi box).
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