Il controllo e la manutenzione periodica delle attrezzature utilizzate per i trattamenti fitosanitari è un’attività infatti fondamentale e non trascurabile se si vuole, da un lato, evitare possibili effetti negativi sia a carico della salute dell’operatore, all’ambiente agricolo e dall’altro garantire l’efficacia del trattamento (dovuto al mancato raggiungimento sugli organi della pianta di una quota di prodotto o alla sua dispersione per effetto deriva) tra l’altro oggigiorno sempre più costoso.
Al momento le aziende agricole che, per esempio, aderiscono ai Disciplinari di Produzione Integrata o all’Ocm ortofrutta, devono sottoporsi a questo importante check-up.
I centri regionali
In molte Regioni sono presenti centri mobili specializzati riconosciuti e accreditati che eseguono la taratura delle macchine operanti sia su colture estensive, ma ancor di più su quelle frutticole. Al termine del test di manutenzione e taratura viene rilasciato un “attestato di conformità” che ha validità di 5 anni per le macchine ad impiego aziendale e 2 anni per quelle destinate ad essere utilizzate per conto terzi.
Con l’entrata in vigore della direttiva Ue 128/2009 sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari il controllo delle attrezzature deve essere completato entro il 2016. I vantaggi che si potranno ottenere sono ascrivibili a un minore impatto ambientale, una maggiore efficienza ed efficacia del trattamento, ad un prolungamento delle vita operativa della macchina irroratrice e, infine, a una maggiore economicità.
Manutenzione e taratura
Il controllo delle irroratrici passa attraverso due fasi: la manutenzione ordinaria, con la quale si verifica lo stato di usura e la perdita di efficienza delle varie componenti delle attrezzature di distribuzione (manometri, regolatori di pressione, raccordi, tubi, ugelli); la taratura, con la quale, attraverso l’adeguamento dei parametri di impiego della macchina alla coltura, densità di impianto e forma di allevamento, si garantisce l’ottimizzazione dei trattamenti.