Le misure contenute nel provvedimento legislativo appena approvato sono per la massima parte di carattere finanziario e producono effetti, che in termini quantitativi rappresentano un ritorno al mondo agricolo di oltre 800 milioni euro. Finita da qualche tempo la stagione degli interventi a pioggia e a sostegno diretto degli imprenditori ecco che s’interviene ora, in maniera sistematica sull’intero settore agricolo e più in particolare, sul sistema impresa in modo da consentirgli di poter meglio esercitare la propria attività produttiva.
S’interviene quindi sul settore agricolo prevalentemente con disposizioni di carattere fiscale che vanno a ridurre una parte dei costi che, in molti casi, proprio per la pressione fiscale esistente, sono lievitati oltre i limiti di sopportabilità.
L’intervento più rilevante riguarda il pagamento dell’Imu e le relative esenzioni (vedi riquadro 1). Per incentivare la formazione di aziende di dimensioni economicamente valide viene introdotta la norma per cui gli atti e i provvedimenti emanati in esecuzione di piani di ricomposizione e di riordino fondiario promossi dagli enti territoriali come regioni, province, comuni e comunità montane, vengono esentati dall’imposta di registro, dall’imposta di bollo e dalle imposte ipocatastali. Un’altra norma fiscale rilevante riguarda l’Irap che è abolita per i soggetti che operano nel settore agricolo, per le cooperative di piccola pesca ed i loro consorzi, e per le cooperative ed i loro consorzi che forniscono in via principale, anche nell’interesse di terzi, servizi nel settore della selvicoltura.
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L’articolo intero è pubblicato su Agri Commercio & Garden Center n. 1/2016
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