“Passione”, fattore decisivo nei nuovi modelli di business

Insieme alla determinazione rappresenta la chiave di volta per il successo di un’azienda. Sergio Marchionne e Steve Jobs fra gli esempi più eclatanti

La passione, intesa come sentimento intenso e coinvolgente, è un’emozione che si presenta in diverse situazioni della nostra vita. I nuovi modelli di business che vediamo affacciarsi nel panorama evolutivo aziendale, come abbiamo più volte detto in questo spazio, mettono al centro le persone. E queste, si sa, vivono di passioni.

Passione e business rappresentano un binomio vincente. Il successo di un’idea, di una realtà imprenditoriale o di un semplice progetto è direttamente proporzionale alla passione e alla determinazione degli attori coinvolti.

La passione ci fa muovere verso una meta precisa, senza desistere di fronte agli ostacoli. Insieme alla determinazione sono le due vele che il vento può sospingere, ma servono anche una meta precisa e una strategia.

Molte aziende sono nate così, grazie alla passione di una persona che con coraggio procede verso i suoi obiettivi e raggiunge il successo. Altre invece si risollevano grazie all’intelligenza e alla perseveranza di chi le amministra.

Pensiamo, ad esempio, a Sergio Marchionne, famoso a livello internazionale per aver guidato il profondo rinnovamento di Fiat, ricoprendo il ruolo di amministratore delegato della società. Marchionne è sempre stato descritto come un lavoratore instancabile che non si è mai risparmiato nel lavoro, a cui dedicava tutta la sua vita: ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. L’energia e la determinazione con le quali affrontava le sfide aziendali sono state possibili perché, come amava ripetere ai suoi, adorava quello che faceva. La sua tenacia e la sua perseveranza derivavano da una spinta molto più forte di qualsiasi altra cosa: la passione.

Strumento di condivisione

La passione all’interno di un contesto aziendale non è soltanto la spinta per dare realizzazione all’idea imprenditoriale ma anche un valido strumento di condivisione. Steve Jobs, amministratore delegato e fondatore di Apple, definiva il suo gruppo di lavoro come un insieme di persone che lavoravano sodo a qualcosa che le appassionava. Abbiamo un esempio, dunque, di come la passione si trasforma in condivisione di un progetto comune a più persone.

«Tutto sta nella squadra – affermava Steve Jobs – un gruppo di ragazzi di enorme talento che si scontrano tra loro facendo un po’ di rumore. E che lavorando insieme si perfezionano l’un l’altro. Spiegava l’esperienza del lavoro di squadra con un breve aneddoto di quando era poco più di un bambino.Un anziano signore presso cui faceva alcuni lavoretti un giorno mise in un macinino da caffè alcuni sassi. Azionò il meccanismo e fece andare lo strumento tutta la notte. Il giorno successivo Jobs ne tirò fuori pietre perfettamente levigate. Questo è quello che lui intendeva per team di lavoro: persone appassionate che si scontrano, smussando gli angoli vicendevolmente per poi raggiungere l’intesa vincente che porta a sviluppare idee brillanti e innovative.

L’altro aspetto che considera la passione come terreno di incontro riguarda il passaggio generazionale. Quello dell’azienda di famiglia è una realtà prettamente italiana. Si tratta di quelle aziende che nascono sotto la guida di un imprenditore illuminato e che successivamente passano di padre in figlio. A volte il passaggio generazionale è vincente, altre volte disastroso: perché si palesano solo questi scenari opposti? Uno dei motivi è la passione, emozione che in un contesto imprenditoriale vale moltissimo.

Trasmissione della passione

Nelle grandi aziende familiari italiane il capostipite, ovvero colui che per primo ha intrapreso l’attività, è sempre un uomo o una donna che ha fatto della propria passione un lavoro a tutti gli effetti. Basti pensare a Salvatore Ferragamo che nasce come calzolaio, Camillo Olivetti da sempre appassionato di strumentazione elettrica, Leonardo Del Vecchio, presidente e fondatore di Luxottica, che da giovanissimo aprì una bottega di montature per occhiali.

Tutti questi imprenditori sono stati mossi da determinazione e passione, che hanno permesso loro di fondare grandi aziende. È ragionevole pensare che inevitabilmente i figli respirino la passione, che passino molto tempo in azienda, che entrino fin da piccolissimi a far parte di quel mondo.

Il fatto che molte di queste realtà organizzative siano passate ai figli è la dimostrazione che la passione si può trasmettere, non solo ai figli ma anche, ad esempio, ai collaboratori o agli altri attori che compongono l’azienda. L’aspetto fondamentale è che i figli si sentano liberi di poter seguire la propria passione. Questo è l’aspetto che causa la differenza tra un passaggio generazionale vincente e un cambio di leadership che invece porta l’azienda alla rovina.

Le Soft Skills

Stabilito quanto sia importante per un manager o un imprenditore appassionarsi al proprio lavoro, cerchiamo ora di comprendere come intercettare questa caratteristica in un potenziale collaboratore. L’imprenditore, come ben sappiamo, non è un’isola e non naviga da solo, ha necessariamente bisogno di una squadra di lavoro che sia coesa e compatta. Quando si compone il team, ovvero quando si affronta il processo di selezione occorre prestare particolare attenzione alle soft skills, tra cui è presente anche la capacità del candidato di appassionarsi.

Le soft skills sono tutte le competenze trasversali che costituiscono quella che i sociologi definiscono “intelligenza sociale”; tra queste l’intelligenza emotiva, la capacità di articolare il pensiero, le abilità comunicative e relazionali, la capacità di gestire relazioni e lavorare in team.

Quando si valuta un candidato cerchiamo di intercettare se lavora o meno con passione. Non soffermatevi troppo su titoli di studio, certificazioni linguistiche o attestati, cercate piuttosto di capirne la personalità. È molto importante questo passaggio poiché bisogna sempre tenere a mente che le giuste competenze possono essere acquisite attraverso corsi di formazione interni o con l’affiancamento di un senior ma l’attitudine al lavoro di gruppo o il dedicarsi con passione a un progetto sono aspetti che non cambiano e che difficilmente si possono imparare. Il titolo di studio è importante, non si vuole assolutamente sminuire l’importanza della formazione scolastica e accademica, tuttavia gli esempi che abbiamo citato oggi sono la dimostrazione che ci sono competenze che si possono acquisire perché mossi dalla passione per il proprio lavoro, esistono casi in cui la passione diventa una vera e propria competenza.

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“Passione”, fattore decisivo nei nuovi modelli di business - Ultima modifica: 2020-04-14T17:46:39+02:00 da K4

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