Topi, un pericolo per derrate, piante e salute

rodenticidi
Questi prolifici roditori attaccano le radici delle piante in giardino e le provviste in cantina o in magazzino. Inoltre possono trasmettere la leptospirosi. Ecco alcuni sistemi per contrastarli

I topi (o roditori) degli ambienti antropizzati, ossia delle città, e delle campagne risultano fra gli animali favoriti dal cambiamento climatico. Le temperature invernali che ormai raramente vanno sotto lo zero consentono la sopravvivenza al freddo di tutta la fauna selvatica.

Inoltre, l’ampia disponibilità di cibo in ambienti urbani (sotto forma, purtroppo sempre più spesso, di rifiuti abbandonati) e campestri (sotto forma di frutti non raccolti a causa di eventi meteorici come le grandinate che li hanno resi non commerciabili) contribuisce alla moltiplicazione esponenziale di questi animali nocivi.

Quanti e quali topi

Le specie sono numerose, anche se non tutte producono lo stesso tipo di danno.

In città...

È presente il ratto marrone, o ratto norvegese, ratto grigio, ratto delle chiaviche, surmolotto o pantegana (Rattus norvegicus). Può misurare fino 40 cm, di cui poco meno della metà sono di coda, per un peso di 350 g. Il pelo è corto e ispido, di colore che va dal grigiastro al bruno. Le zampe sono glabre e di colore grigio-rosato.

Sempre in città, piccola o grande è indifferente, è facile notare la presenza del ratto nero o ratto comune (Rattus rattus). Misura 12-18 cm, a cui si aggiungono 15-22 cm di coda. Il peso è di circa 200 g. Il colore del pelo è nero e le zampe sono glabre.

Il topolino comune (Mus musculus) o topo domestico, presente sia in città nelle zone più periferiche, sia in campagna, misura circa 20 cm, di cui la metà spetta alla coda; il peso oscilla fra 10 e 25 g. Ha un pelo corto e lucente, dal brunastro al nero, su tutto il corpo, tranne zampe, orecchie, coda e punta del muso, che sono quasi del tutto glabre e di colore grigio-rosato.

In campagna...

Prerogativa della campagna e dei paesi è il topo selvatico (Apodemus sylvaticus), lungo circa 18 cm coda inclusa (circa la metà), e pesa 18 g; ha pelo marrone-brunastro chiaro con parti ventrali e zampe bianche, occhi grandi e neri, orecchie arrotondate, glabre e membranacee, e zampe posteriori molto più lunghe di quelle anteriori.

Il topo campagnolo comune o arvicola campestre (Microtus arvalis) misura 9-11 cm di lunghezza, cui si sommano 3-4 cm di coda, e pesa circa 12 g; ha pelo lungo e folto, sericeo, da grigio scuro a bruno-rossiccio, con presenza di grigio sulla groppa e ventre chiaro; la testa è grossa e arrotondata, con muso tozzo e corto, occhi piccoli e neri, orecchie piccole, a semicerchio, nascoste dal pelo.

I toporagni (Sorex araneus) misurano 5,5-8,2 cm di lunghezza e pesano 5-12 g; hanno pelo vellutato marrone scuro (più chiaro nei giovani) con ventre pallido; la testa è allungata con piccoli occhi, naso lungo, mobile e appuntito e denti dalle punte rosse.

Contro le ultime due specie non esistono rodenticidi autorizzati.

Nocivi perché…

Tutti i topi gravitano attorno a zone abitate dall’uomo con spazi verdi, sia all’esterno sia all’interno di edifici e manufatti. Tutti vengono spaventati dalla presenza fisica dell’uomo o degli animali domestici come cani e gatti, scappando velocemente.

In giardino, oltre a cibarsi dei frutti caduti e di residui di cibo, possono aggredire le giovani piante legnose, rosicchiando la corteccia e le radici. Gradiscono le giovani radici, la corteccia tenera e le gemme inserite al colletto, rodendo le piante legnose giovani fino a morte. La presenza dei topi è segnalata nei pressi da fori nel terreno, del diametro di 4-5 cm, che possono confluire in gallerie. Le giovani piante vengono attaccate in inverno, perché è il momento in cui vengono messe a dimora, e perché scarseggia altro cibo. Le arvicole invece fanno gravi danni nelle carciofaie perché prediligono le radici delle piante di carciofo.

All’interno di edifici e manufatti (fienili, capanni, magazzini e cantine) tutti i topi cercano cibo e rifugio, rodendo le scorte alimentari (topi e topolini preferiscono noci e nocciole, ma anche cereali, legumi secchi e perfino cioccolata e crocchette per cani o gatti), bulbi e tuberi in conservazione d’inverno, e facendo il nido in scatole e pagliericci, con conseguente sporcizia.

Devastano le provviste alimentari che contaminano con le feci, i tuberi conservati che danneggiano fino alla marcescenza, e gli oggetti come scatole, sacchetti, paglia ecc. che rosicchiano e imbrattano. Obbligano a eliminare tutti i materiali con cui sono venuti a contatto. Nei manufatti possono agire in ogni stagione, in base alla disponibilità di alimenti.

In genere non vanno in letargo. Possono contaminare anche le acque di vasche e laghetti con l’urina che può contenere il batterio della leptospirosi, che infetta l’uomo e gli animali domestici attraverso ferite sulla pelle, causando gravi danni alla salute.

I sistemi di difesa

La scelta del sistema di lotta va fatto in base alla presenza di bambini o animali domestici.

Se ci sono, è preferibile avvalersi delle trappole a molla o a scatto, di quelle adesive pronte all’uso e delle colle, entrambe prive di sostanze velenose, disponendole sulle rotte preferite dai roditori: lungo muri perimetrali o mobilio pieno, e sulla soglia o all’interno delle tane. Sicuramente, se è presente un gatto, le esche non si possono utilizzare: il micio potrebbe cibarsi del topo morto, riportando anch’esso danni gravi.

Se non ci sono bambini o animali si possono utilizzare le apposite esche topicide, che contengono sostanze altamente tossiche attive su tutti gli animali a sangue caldo. I topicidi non vanno mai maneggiati a mani nude: basta utilizzare un paio di guanti da lavoro, un barattolino per estrarre e versare quelle pellettate o un bastone per spostarle nei punti poco accessibili. Tutte le esche vanno occultate mediante gli appositi contenitori di sicurezza in vendita con il prodotto, che impediscono contatti accidentali. Ogni 3-5 giorni bisogna verificare il consumo e/o l’integrità delle esche, reintegrandole o sostituendole. Se la collocazione è in esterni attorno agli edifici, i topicidi devono essere resistenti agli agenti atmosferici. La confezione, se non interamente utilizzata, va conservata ben richiusa per evitare l’umidità e in luogo sicuro e inaccessibile. I risultati migliori si ottengono cambiando frequentemente tipo, formato e composizione del topicida.

Attenzione: leggere attentamente l’etichetta per utilizzarla in modo corretto, efficace e senza pericolo.

In commercio si trovano anche esche biologiche, a base di sostanze naturali poco tossiche: pur essendo meno pericolose rispetto a quelle chimiche, è sempre bene proteggere anche queste per renderle inaccessibili a bambini e altri animali.


Leggi i dettagli sui rodenticidi nella vetrina commerciale che trovi alle pagine 34-37 di Agricommercio e Garden Retail n. 5 - settembre 2022

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Topi, un pericolo per derrate, piante e salute - Ultima modifica: 2022-09-06T12:37:14+02:00 da K4

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