In un contesto in cui le importazioni di riso senza dazi da paesi meno avanzati come la Cambogia stanno mettendo in difficoltà le produzioni nazionali a causa del crollo dei prezzi di questo cereale, per tre annate la superficie destinata al riso è aumentata. Anche le superfici destinate alla produzione di semente sono aumentate, ma non la quantità di semente certificata. Ciò è dovuto con solo alla presenza del riso crodo, che è il motivo principale di scarto della semente, ma anche al nematode Aphelencoides besseyi, che ha colpito il 10% delle partite di seme di riso.
Stando ai dati del Crea Scs sulla certificazione nel 2016 le varietà più coltivate sono state Sole CL, Barone CL e Volano. Analizzando poi la destinazione sul mercato le varietà “lunghe A” coprono il 35% della superficie totale a seme, con un incremento del 6%, quelle “tonde” il 26% con un incremento del 21%. Per le varietà da parboiled le “lunghe A” e le “lunghe B” calano entrambe al 17% delle superfici, ma le prime calano del 19%, mentre le seconde aumentano del 9%. Infine le varietà “medie” coprono solo il 5% della superficie e registrano un +41%.
Purtroppo si sta assistendo anche a un aumento dell’impiego di seme non certificato. Gli agricoltori agiscono così per ottenere un risparmio immediato, dimenticando tuttavia le gravi conseguenze che si potrebbero avere potenzialmente in seguito.
Leggi l’articolo integrale su AgriCommercio & Garden Center n. 3/2017
L’edicola di AgriCommercio & Garden Center