Cydia molesta e Anarsia lineatella sono, tra i fitofagi, il principale problema per il pesco. Richiedono numerosi trattamenti ed è difficile giungere a fine stagione senza accusare almeno qualche piccolo danno soprattutto sulle varietà tardive.
In particolare per la cidia, la presenza costante e i voli continui degli adulti per tutta la stagione obbligano a non abbassare mai la guardia e a non lasciare varchi nella difesa.
La sintomatologia dell’attacco si presenta molto simile per le due specie, per cui riesce assai difficile attribuire il danno, se non ricorrendo all’osservazione delle larve (rosa rossastra quella di cidia; zebrata o anellata l’anarsia). Le larve si possono trovare sui germogli appena attaccati, sezionandoli longitudinalmente. Il danno è di due tipi:
- perdita di produzione diretta per i frutti colpiti che spesso vanno soggetti a gommosi e che, per attacchi precoci, possono cadere;
- perdita di germogli.
Si aggiungono inoltre difficoltà in raccolta, perché si devono riconoscere i frutti colpiti che non presentano ancora né gommosi, né deperimenti facilmente identificabili. L’attività delle larve è, infatti, interna e non visibile nelle prime fasi.
Le soglie d’intervento
L’infestazione di cidia si presenta, normalmente, omogenea con forti presenze, spesso con voli continui che si possono mantenere costantemente al di sopra della soglia di intervento, per cui, a parte forse il primo volo, risulta difficile distinguere le varie generazioni. Casi di presenze basse e sempre al di sotto della soglia di intervento sono assai rari e rappresentano condizioni molto particolari, che devono essere seguite con attenzione, mentre possono verificarsi catture altalenanti sopra e sotto soglia. Al contrario, le infestazioni di anarsia sono irregolari. Per tutto ciò diviene fondamentale, per un buon monitoraggio dell’infestazione, installare le trappole a feromoni sessuali sia per la cidia che per l’anarsia: le prime vanno collocate ad inizio aprile, mentre per l’anarsia è possibile ritardare l’installazione alla terza decade dello stesso mese. Da questo momento occorre controllare il numero di catture settimanali e confrontarlo con le soglie di intervento.
In produzione integrata, per la prima generazione di cidia è fissata una soglia più alta (30 catture/settimana/trappola) rispetto alle successive (10 catture) perché in genere le femmine nate dalle larve svernanti hanno un potenziale riproduttivo ridotto a causa delle temperature serali che non raggiungono i 16 °C necessari per gli accoppiamenti. Per anarsia le soglie sono di 7 catture/trappola/settimana oppure 10 in due settimane.
Le soglie non sono vincolanti per le aziende che applicano i metodi della confusione o distrazione sessuale.
Per completare il quadro delle osservazioni da effettuare nel pescheto, bisogna sempre ricordare di controllare i germogli e i frutti per individuare eventuali attacchi sfuggiti ai trattamenti effettuati.
In questi ultimi anni specialmente la difesa contro cidia è diventata meno problematica grazie alla diffusione, su larga scala, della confusione/distrazione sessuale su pesco all’inizio del volo (i disciplinari di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna raccomandano questa soluzione).
(L’articolo completo è pubblicato su Agricommercio e Garden center n. 3/2015)
* Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli”