Fino a un paio di anni fa un appassionato di giardinaggio o un orticoltore dilettante, quando notava chiazze strane o insetti divoratori sulle proprie piante, si recava in un garden center o in una rivendita agraria o perfino in un supermercato e in quattro e quattr’otto acquistava un prodotto fitosanitario chimico o biologico con il quale controllare i parassiti.
Lo sceglieva facilmente, perché in etichetta trovava l’indicazione “Insetticida”, “Fungicida”, “Acaricida” ecc., e a complemento “Contro l’oidio”, “Contro gli afidi”, “Anticocciniglia” ecc., e l’unico dubbio poteva nascere solo se non sapeva esattamente quale fosse l’avversità che aveva attaccato la sua pianta.
Il ruolo di informatore del rivenditore poteva anche essere nullo, e limitarsi a quello di cassiere…
Cambiamento della legge in tema di fitofarmaci
Ma dal 2018, con l’entrata in vigore in Italia delle nuove normative europee che limitano l’impiego di prodotti potenzialmente pericolosi, lo scenario è cambiato: l’Europa, e dunque l’Italia, hanno spinto sulla riduzione dei prodotti fitosanitari a maggiore impatto sanitario e ambientale, principalmente quelli chimici di sintesi.
Li hanno ridotti come numero e quantità per gli utilizzatori professionali, gli agricoltori – che peraltro per poterli impiegare devono aver frequentato corsi didattici per conoscerne i rischi ed essere in possesso del “patentino” per acquistarli –, e progressivamente li elimina per gli utilizzatori non professionali, ossia gli hobbisti (almeno quelli che non intendano “prendere il patentino”).
Quindi è capitato, e capiterà ancora fino al 2 novembre 2021, che l’hobbista non trovi più in vendita il prodotto fitosanitario che usava magari da anni, lasciandolo sconcertato, indeciso e confuso a osservare lo scaffale del punto vendita, recante ormai una serie di prodotti “sconosciuti” ai suoi occhi, dalle etichette “incomprensibili” perché non riportano chiaro e tondo “Fungicida” o “Anticocciniglia”.
Mezzi alternativi, difesa sostenibile
E allora, come si possono difendere adesso le piante del giardino, dell’orto e del frutteto?
Con molteplici prodotti di origine naturale e microbiologica ammessi nel biologico, con i macrorganismi (i cosiddetti “insetti ausiliari”), oltre che in maniera preventiva, con una corretta tecnica colturale e l’impiego di sostanze “alternative”, come le sostanze di base e i corroboranti, che potenziano le difese delle piante.
Ma gli hobbisti conoscono tutti questi mezzi alternativi? E soprattutto, sanno come vanno impiegati? Perché, essendo diversa rispetto al fitofarmaco tradizionale chimico la loro natura, è diversa anche la loro azione, e differente è la modalità d’impiego. Per non parlare degli organismi vivi, gli insetti ausiliari, che vanno utilizzati in maniera compatibile con la loro natura di esseri viventi perché si rivelino efficaci!
È evidente che la risposta a queste domande è “No”: la stragrande maggioranza degli utenti non professionali continua a cercare i pochi fitofarmaci chimici (o biologici) rimasti, ai quali era abituata.
La difesa sostenibile nell’orto e nel giardino
Edagricole ha lanciato il libro La difesa sostenibile nell’orto e nel giardino (160 pagine, 18 euro), che spiega al grande pubblico di amatori, quelli che hanno le piante sul balcone o coltivano 40 mq di orto o si allevano 10 o 100 alberi da frutto, quali sono i mezzi di difesa a disposizione d’ora in poi, come funzionano e come si usano efficacemente. Coccinelle, piretro, rame, macerati di aglio e ortica: sono solo alcuni dei tantissimi mezzi tecnici per la lotta biologica a parassiti e malattie. Ma come e quando vanno usati questi prodotti biologici? Nel libro sono esaminate le diverse tipologie di prodotti e di organismi ammessi in agricoltura biologica e impiegabili anche da un utilizzatore non professionale, cioè privo di quel “patentino” ormai obbligatorio per legge e rilasciato solo a chi superi una formazione specifica.
Oltre alla rassegna delle regole generali per l’acquisto e l’impiego dei prodotti, grande attenzione viene rivolta alle etichette, strumenti indispensabili per rispettare le indicazioni d’uso delle sostanze ed eseguire i trattamenti in modo efficace e sicuro.
Per guidare anche i semplici “amatori” nella difesa sostenibile del proprio spazio verde, le principali malattie e i parassiti più diffusi sono descritti già abbinati alle sostanze biologiche e agli organismi utili a combatterli.
In fondo al volume, alcune ricette semplici per preparare macerati fai-da-te, con le indicazioni su come utilizzarli al meglio.
Nel punto vendita
Il ruolo del rivenditore e del personale di negozio diventa oggi più che mai importantissimo: sta a loro – oltre che alla stampa di settore e agli esperti divulgatori – accompagnare per mano i clienti verso queste nuove modalità di difesa.
In primo luogo, sono loro a dover imparare, a dover informarsi sulle modalità d’azione e sull’utilizzo delle sostanze di base e degli ausiliari: solo sapendo come impiegarli, potranno a loro volta consigliare i clienti.
È un passaggio epocale, perché si tratta di modificare una mentalità assai radicata nell’hobbista: l’idea che l’avversità arrivi comunque, indipendentemente da come si tratta la pianta, e che possa essere risolta rapidamente “spruzzando qualcosa” sarà dura a morire, ma va eliminata assolutamente.
Le nuove cure, rispettose dell’ambiente e della salute, partono infatti da un’attenta prevenzione: se questa è ben fatta, non servono trattamenti perché le piante non si ammalano. I prodotti devono rimanere in secondo piano, anche perché la loro efficacia è ben diversa rispetto a un fitofarmaco; inoltre vanno utilizzati in maniera completamente differente rispetto al chimico, a partire dalla frequenza di trattamento. E le modalità d’impiego diverse raggiungono il massimo con gli ausiliari…
Dunque il punto vendita deve impegnarsi nel “fare divulgazione” verso i propri clienti, senza mai stancarsi: far comprendere il meccanismo d’impiego di questi nuovi prodotti significa fidelizzare il cliente.