Il 2 dicembre 2022, dopo tre anni di lavoro, il Piano Strategico della Pac è stato approvato dalla Commissione europea: un passo molto importante, che ha permesso al nostro Paese di avviare la nuova Pac dal 1° gennaio 2023 in un quadro certo dei vari sostegni all’agricoltura italiana.
Invarianza finanziaria
«Il primo elemento della nuova Pac - ci ha spiegato Angelo Frascarelli, presidente Ismea - è l’invarianza finanziaria. Le risorse della Pac per il periodo 2023-2027 destinate all’Italia sono 7,325 miliardi di euro annui, una disponibilità simile a quella della programmazione precedente che assommava a 7,4 miliardi. Va considerato, però, che l'invarianza è a prezzi correnti, non a prezzi costanti, quindi gli agricoltori non recuperano l'inflazione. Nonostante ciò, si tratta di un risultato importante, a fronte del forte taglio delle risorse finanziarie con cui era iniziato il negoziato nel 2018».
Selettività ed ecoschemi
«Secondo elemento qualificante - continua Frascarelli - è la selettività dei sostegni della nuova Pac. Vengono maggiormente premiati i comportamenti virtuosi degli agricoltori dal punto di vista ambientale, tramite gli ecoschemi e una condizionalità rafforzata che introduce, in particolare, l'obbligo di rotazione colturale e il 4% di aree ed elementi non produttivi sul totale dei seminativi aziendali».
Ridistribuzione pagamenti
«La nuova Pac prevede una ridistribuzione dei pagamenti, con un leggero aumento per le aziende di montagna e una diminuzione per quelle di pianura che attualmente godono di un livello di sostegno mediamente più elevato. Questo al fine di maggiore uniformazione dei pagamenti».
Premi per piccoli e giovani
«La maggiore selettività è rivolta anche allo status degli agricoltori: sono previsti premi per i piccoli agricoltori (10% del budget) e per i giovani agricoltori rispettivamente (2%). Altro elemento qualificante è l’aumento di 180 milioni di euro annui di risorse a favore dell’agricoltura».
Frammentazione degli interventi
Un elemento di grande preoccupazione è l'elevata frammentazione degli interventi. Questa nuova Pac, infatti, prevede uno “spezzatino” di sostegni: 5 tipologie di pagamenti con 5 ecoschemi e 18 pagamenti accoppiati, 5 sostegni settoriali (ortofrutta, api, olio d'oliva, vino e patate) e 76 interventi di sviluppo rurale. Questa frammentazione da una parte è positiva, perché consente una politica più mirata alle varie esigenze dell'agricoltura italiana, ma, nello stesso tempo, è veramente problematica per l’impatto sugli adempimenti amministrativi e burocratici».