Compag, strategia green della Ue, spada di Damocle sul commercio?

Dalla politica verde europea alla carenza di materie prime. Nel corso del Convegno nazionale Compag 2022 i commerciati di mezzi tecnici per l’agricoltura si sono confrontati con gli esperti sulle strategie per affrontare il futuro

È tornato finalmente in presenza (l’ultima volta era stato nel 2019) il Convegno nazionale Compag, l’incontro annuale delle rivendite agrarie e degli operatori della filiera cerealicola.

Al centro del dibattito di quest’anno la strategia green europea e i suoi controversi risvolti sull’agricoltura nazionale e internazionale. Si delinea infatti un futuro incerto con profondi cambiamenti nel mondo agricolo.

Aldo Ferrero

Nel corso dell’incontro Aldo Ferrero del Dipartimento scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università degli studi di Torino, ha evidenziato che l’attuale strategia verde europea rischia di presentare un conto salatissimo all’intero comparto. Alcuni studi di impatto indicano infatti pesanti effetti in conseguenza della sua applicazione: riduzione del 10-30% delle principali produzioni agricole, aumento del 10-60% dei prezzi dei prodotti agricoli, aumento delle importazioni (semi oleosi, cereali, carne bovina, suina, avicoli), riduzione delle esportazioni.

E la riduzione delle emissioni sarebbe vanificata, a livello globale, dalla delocalizzazione delle produzioni in Paesi terzi con il rischio di una maggiore perdita di biodiversità e aumento dell’insicurezza alimentare per almeno 22 milioni di persone.

Preoccupazioni e soluzioni

Fabio Manara

Un pensiero condiviso totalmente da Compag. Secondo il presidente di Compag, Fabio Manara, infatti, «i tempi previsti per il raggiungimento degli obiettivi sarebbero stati definiti a priori, senza una preventiva valutazione di impatto e prima che si verificassero eventi determinanti quali la guerra russo-ucraina e i prolungati periodi di siccità che hanno afflitto gran parte d’Europa, situazioni che hanno pregiudicato la possibilità di rispettare le scadenze previste senza compromettere la tenuta del sistema agroalimentare europeo».

Angelo Frascarelli

Angelo Frascarelli, presidente Ismea, rassicura però tutti quanti. «il futuro non deve per forza essere grigio – afferma -, anzi, la strategia verde risulta essere l’unica strada. Tuttavia va affrontata con gradualità e con la ricerca, in parallelo, a soluzioni innovative. Se si riuscirà ad alzare l’asticella della sostenibilità nell’ambito del commercio mondiale, potrebbe aprirsi una stagione di cambiamenti e innovazioni per l’agroalimentare che rafforzerà il ruolo dell’Ue nel mondo e il commercio si avvantaggerà della vendita di prodotti innovativi e a più alto valore aggiunto».

Nel corso della tavola rotonda seguita agli interventi di apertura sono emerse una serie di interessanti indicazioni per affrontare l’attuale situazione.

Tempi lunghi per l’innovazione

Dal canto suo Cristian Maretti, vicepresidente dell’Allenza delle cooperative, pur non mettendo in discussione le politiche verdi della Ue ne richiede un rinvio dell’applicazione.

Riccardo Vanelli, presidente Agrofarma, invece, in tema di innovazione, ha ricordato che la registrazione di nuovi prodotti fitosanitari richiede 10 anni e 250 milioni di euro. Per le sementi, invece, i tempi sono ancora più lunghi, come ha spiegato Eugenio Tassinari, presidente Assisementi, arrivando fino a 15-16 anni, a meno che vengano sdoganate le nuove tecnologie Nbt che permetterebbero di dimezzare le tempistiche.

Per i fertilizzanti, invece, ha detto Giorgio Cappellari (Assofertilizzanti) è necessario programmare le vendite se si vuole assicurare prezzi adeguati e prodotto per tutti.

La proposta di Gianmichele Passerini, vicepresidente Cia, sarebbe quella di sollecitare il Ministro a convocare gli Stati generali dell’agroalimentare nell’ambito dei quali, ci si dovrebbe spogliare dei personalismi e trovare il sistema per valorizzare il sistema paese, unico metodo per risultare vincenti.

Azioni comuni

«Risulta fondamentale – ha concluso il presidente Manara - definire azioni comuni per tutelare l’intero comparto agroalimentare italiano, coinvolgere nel dibattito tutte le organizzazioni e i decisori politici, al fine di trovare delle soluzioni per la sopravvivenza delle nostre imprese e delle produzioni del nostro Paese, con l’obiettivo di un miglioramento generale della sostenibilità ambientale».

Clicca e scarica le relazioni presentate al convegno

Vittorio Ticchiati - Pillole di Compag 1

Edoardo Musarò - Pillole di Compag 2

Aldo Ferrero - Sostenibilità ambientale, ma a prezzo?

Philippe Mitko - Approvvigionamento
delle materie prime agricole nel mondo

Angelo Frascarelli - La strategia verde dell'Ue
nel WTO: si può essere ottimisti

Compag, strategia green della Ue, spada di Damocle sul commercio? - Ultima modifica: 2022-12-02T09:59:12+01:00 da Alessandro Maresca

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