L’imprenditore agricolo è bene che in questo periodo programmi i principali interventi di concimazione da attuare nelle colture estensive, alla luce del piano colturale previsto. In questo modo potrà calcolare il suo fabbisogno di fertilizzanti e approvvigionarsi tempestivamente per potere sfruttare le “finestre” di ingresso in campo non appena si renderanno praticabili in funzione dell’andamento stagionale.
Colture da rinnovo
Per le colture di rinnovo di semina imminente come la barbabietola da zucchero e, in alcune zone, il girasole, è in corso di attuazione, laddove prevista, la concimazione azotata di pre-semina, impiegando solfato ammonico, urea o concimi azotati a cessione graduale.
La stessa concimazione, di entità ben più corposa, va effettuata poco prima della semina del mais e del sorgo, in genere privilegiando l’urea come tipologia di fertilizzante azotato.
Nelle condizioni colturali dove è necessaria anche la concimazione potassica e fosfatica si può optare per un concime complesso NPK chimico o anche organo-minerale che, a fronte di un costo maggiore delle unità distribuite, ne assicura una maggiore disponibilità per le colture.
Nel caso della soia, invece, la concimazione azotata pre semina non viene attuata perché, per la disponibilità di questo nutriente si fa affidamento sulla azoto fissazione tipica delle leguminose; a seconda delle dotazioni nutrizionali del suolo, si valuta se effettuare o meno concimazioni a tutto campo con il potassio ed il fosforo.
In tutti i casi un cui si effettua una distribuzione di fosforo o potassio a tutto campo, tenuto conto che questi elementi nel suolo presentano una mobilità pressoché nulla, è bene che faccia seguito una lavorazione che ne favorisca l’interramento e l’approfondimento per un profilo di almeno 10-20 centimetri, in corrispondenza della maggior parte dell’apparato radicale assorbente.
Concimazioni alla semina. Con l’approssimarsi delle semine delle colture da rinnovo è necessario programmare la scelta della concimazione da attuare sfruttando il passaggio di semina. Per le colture da seminare a fine inverno-inizio primavera è molto opportuna la localizzazione di un concime fosfatico, in quanto il fosforo prontamente disponibile vicino alla radichetta garantisce un significativo effetto starter, particolarmente evidente su barbabietola da zucchero e mais, ma comunque positivo su tutte le colture sarchiate.
Sono diverse le tipologie di fertilizzanti idonee allo scopo, dal perfosfato triplo ai microgranulati oppure ai concimi liquidi.
Sovente nella composizione dei concimi microgranulati o liquidi rientra anche un microelemento specifico, che nella maggior parte dei casi è lo zinco.
Nella scelta del prodotto da localizzare va considerata anzitutto l’attrezzatura in dotazione della seminatrice. Per la localizzazione del perfosfato triplo (o di prodotti comunque a granulo medio di 2-4 mm) si utilizzano delle apparecchiature di localizzazione apposite per i fertilizzanti, in grado di distribuire circa 100 kg/ha di concime.
In alternativa si impiega il canale di localizzazione dei prodotti microgranulati, se non viene impiegato per la localizzazione dei geodisinfestanti: i fertilizzanti distribuiti tramite questa via sono impiegati a dosaggi più contenuti, dell’ordine di 10-40 kg/ha. Un’altra modalità distributiva che si può adottare è la distribuzione di concime liquido a prevalente contenuto di fosforo: questo, se si dispone di specifiche attrezzature, può essere localizzato nel solco di semina, oppure, a dosi più contenute, viene miscelato con il diserbo di pre emergenza o di post emergenza precoce.
Cereali autunno-vernini
In questo periodo dell’anno i cereali autunno-vernini sono nella fase di accestimento, nella maggior parte dei casi ad uno stadio piuttosto avanzato, in quanto in prevalenza le semine sono state attuate in epoca precoce e le buone temperature e le piogge verificatesi in seguito hanno favorito una rapida germinazione ed una pronta emergenza.
Come la scorsa annata, fino ad ora l’inverno è stato assai clemente, con gelate di scarsa entità e durata: ciò che caratterizza questa annata rispetto alla precedente è la buona disponibilità idrica per le colture, mentre l’anno scorso l’assorbimento dei nutrienti era stato complicato dal raro evento della siccità invernale.
Questo è il momento di effettuare le dovute valutazioni sulla concimazione azotata, che può essere considerata sia con impostazione programmata che di soccorso.
L’intervento azotato di soccorso è un intervento anticipato e/o supplementare di azoto per fare fronte ad evidenti condizioni di sofferenza (piante clorotiche, investimento ridotto, accestimento stentato): questo si può verificare soprattutto con precessione sfavorevole, con semina su sodo e con condizioni meteorologiche avverse (gelate protratte che hanno causato mortalità di piante oppure ristagni idrici che causano ridotta ossigenazione dell’apparato radicale).
Sono condizioni che attualmente non sono ravvisabili nei campi a grano e orzo; se comunque in casi particolari si ravvisasse la necessità di interventi di soccorso sarebbe necessario somministrare una forma azotata di pronto assorbimento, quindi privilegiare la forma nitrica, sotto forma di nitrato di calcio o nitrato ammonico. Le applicazioni devono essere di lieve entità, sufficienti a far superare lo stress momentaneo alla coltura: si possono fornire, ad esempio, 200-250 kg/ha di nitrato di calcio oppure 100-150 kg/ha di nitrato ammonico.
Tralasciando gli interventi di soccorso, la prima azotatura standard è da programmare a fine accestimento, con una quota di azoto pari al 25-30% del totale previsto, impiegando nitrato ammonico oppure urea.
Il successivo intervento azotato con nitrato ammonico o urea, che è anche quello più “pesante” sia come entità che come riflessi sulla produttività della coltura, va effettuato alla fase di inizio levata - spiga al secondo nodo, che è lo stadio della coltura con il più intenso assorbimento di azoto.
Se si utilizza un concime a cessione graduale dell’azoto è possibile accorpare le due concimazioni azotate nel primo passaggio ed intervenire con un 50-70% dell’azoto totale previsto con questo formulato: ciò è reso possibile dal fatto che in questo periodo l’assorbimento di azoto da parte dei cereali autunno-vernini è graduale e protratto nel tempo, per cui la fase di fine accestimento è quella più favorevole alla opzione per la distribuzione di un concime azotato a cessione graduale dell’azoto.
Se viene coltivato grano con l’obiettivo della qualità, cioè nell’intento di conseguire un tenore proteico finale della granella di un certo livello, bisogna tenere ben presente che sarà successivamente necessario riservare una quota di 25-30 unità di azoto per la fase di spigatura, determinante per la sintesi e l’accumulo di proteine: in questa fase risulta molto efficiente anche la somministrazione fogliare, in miscela con l’intervento fungicida.
* L’autore è Coordinatore Tecnico Terremerse soc. coop.
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