Il livello tecnologico minimo indispensabile ad assicurare omogeneità di distribuzione, è offerto dagli spandiconcime centrifughi a due dischi di distribuzione.
Una configurazione diffusamente proposta dai costruttori di questa tipologia di macchina distributrice, prevede che al fine della corretta gestione della omogeneità di distribuzione, sia presente di serie, un sistema elettronico di controllo della regolarità della distribuzione. Ciò in combinazione alla presenza di dispositivi di rilevazione della velocità di avanzamento e pesatura in continuo del fertilizzante.
Ulteriormente a questo livello tecnologico che riteniamo basilare, i costruttori propongono ulteriori tecnologie che implementate alla macchina distributrice citata elevano ulteriormente la qualità complessiva della fertilizzazione.
Per le imprese agricole queste tecnologie impatteranno direttamente in termini di aumento della produttività del cantiere, risparmi di fertilizzante e miglioramento della resa produttiva delle colture, ma quantificarne il beneficio economico nel proprio contesto aziendale diventa fondamentale al fine di acquisirle o meno.
Per meglio comprendere l'utilità delle proposte tecnologiche le potremmo distinguere e raggruppare in funzione degli scopi prefissati dai costruttori.
Le tecnologie
Vediamo dunque quali sono le tecnologie innovative implementabili sugli spandiconcime centrifughi bidisco di ultima generazione in grado di aumentare la produttività e il dominio di superfici e contenere il compattamento del suolo.
• L'adozione di sovra-sponde di varie misure permette di aumentare la capacità del serbatoio del fertilizzante fino a quasi 3000 litri aumentando l'autonomia del cantiere.
• Carrello porta spandiconcime trainato dalla trattrice. Il maggior peso del cantiere dotato di sovra sponde viene scaricato sull'asse del carrello trainato dalla trattrice che quindi non porta più sul sollevatore lo spandiconcime.
Pertanto il cantiere di distribuzione grava pur evidenziando complessivamente maggiore massa la scarica su di tre assi e non solo sui due della trattrice.
Ricordiamo invece quali sono le tecnologie innovative implementabili sugli spandiconcime centrifughi bidisco di ultima generazione in grado di migliorare l'omogeneità di distribuzione limitandola alle sole aree di interesse.
• Sistema di bordatura per evitare di distribuire oltre i confini ed in particolare fossi e reti scolanti.
• Sistema di controllo automatico della chiusura e apertura del sistema di distribuzione dello spandiconcime a bordo campo per contenere fallanze e sovradosaggi.
• Sistemi di guida assistita da gps dei cantieri di spandimento per migliorare la precisione della collimazione delle passate di distribuzione che possono raggiungere larghezze anche fino a 50 metri.
Vediamo infine quali sono le tecnologie innovative implementabili sugli spandiconcime centrifughi bidisco di ultima generazione in grado di variabilizzare la quantità distribuita.
• Sistema di variabilizzazione della distribuzione mediante l'utilizzo di mappe di prescrizione georeferenziate elaborate e derivate dall'analisi delle mappe di resa rilevate alla raccolta delle produzioni.
• Sistema di lettura dello stato vegetativo della coltura durante l'avanzamento del cantiere di spandimento e variabilizzazione in tempo reale della quantità di fertilizzante distribuito sulla base del vigore rilevato.
Costi aggiuntivi
I costi che esprimono ognuna delle tecnologie aggiuntive proposte elevano il costo della macchina distributrice base in termini significativi e le imprese agricole devono individuare e ponderare il ritorno economico di questi maggiori investimenti.
Lo spandiconcime di base preso a riferimento, ha mediamente un costo di circa 15 milioni euro, a cui si sommano per il primo gruppo di tecnologie aggiuntive fino a circa euro 5-6mila. Il maggior costo determina un aumento della produttività conseguente alla riduzione del numero degli interventi di carico della tramoggia. Il carrello trainato porta spandiconcime, invece riduce il compattamento al suolo e la necessità di massa e potenza richiesta alla trattrice.
Il secondo gruppo di tecnologie migliora la precisione di distribuzione contenendo l'errore di collimazione delle passate e lo spandimento alle sole aree di coltivazione, pertanto determina risparmi di volumi di fertilizzante distribuito nell'ordine fino al 5-8%. Il costo delle tecnologie proposte complessivamente possono arrivare fino a 5-6mila euro.
Il terzo gruppo di tecnologie ha come obiettivo principale l'aumento della resa produttiva della coltivazione fertilizzata conseguente ad una distribuzione a rateo variabile del concime. Nel primo caso la variabilità si determina sulla base delle rese storiche delle varie aree di un appezzamento, mentre nel secondo da utilizzarsi solo con coltura in atto sulla base dei bisogni nutrizionali desunti dal vigore vegetativo della coltura effettuato in tempo reale durante lo spandimento da lettori ottici.
Queste tecnologie comprensive di programmi di elaborazione, hanno un costo più rilevante delle precedenti, che può anche eguagliare il costo della macchina distributrice e richiedono per un uso ottimale anche di elaborazioni tecnico agronomiche in fase di pianificazione e di consuntivazione dei dati ottenuti.
Contrariamente ai primi due gruppi di tecnologie che impattano immediatamente nella qualità della distribuzione e pertanto facilmente percepibili i risultati operativi durante lo svolgimento delle attività, queste ultime tecnologie forniscono potenzialmente miglioramenti alla resa produttiva e qualitativa delle produzioni che si possono rilevare solo alla raccolta.
Il ritorno economico
Il primo gruppo di tecnologie aggiuntive è quello più diffusamente implementato sugli spandiconcime centrifughi delle tipologia presa a riferimento, in quanto determina semplificazioni operative ed organizzative molto apprezzate dalle aziende agricole. Infatti le operazioni di carico vengono eseguite con telescopici o caricatori frontali che movimentano sacconi da circa 5 q il cui svuotamento è facilitato e velocizzato in presenza di tramogge maggiorate come quelle descritte. Da ciò ne deriva una significativa riduzione dei tempi di carico ed un più contenuto uso di personale rispetto la gestione con sacchi da 50 kg. Il cantiere di distribuzione con trattrice di bassa potenza (circa 90 CV) ed carrello porta spandiconcime assicurano basso compattamento pur lavorando con un carico di concime elevato. Nelle operazioni di fertilizzazione eseguite nel periodo primaverile da eseguirsi spesso su terreni molto umidi, il contenimento del compattamento è indispensabile. La diminuzione dei tempi morti è notevole infatti si possono ridurre fino ad un terzo rispetto a quelli generati dall'uso di cantieri non dotati di queste tecnologie, mentre il personale utilizzato per tali operazioni si dimezza.
Il secondo gruppo di tecnologie serve a migliorare la localizzazione del fertilizzante facendo distribuire il concime solo dove serve ed inoltre evitando fallanze e sovrapposizioni. Il sistema Gps per la guida assistita inoltre può essere utilizzato dalla trattrice anche per altre attività e quindi il costo ripartito anche su altre operazioni. Il risparmio di fertilizzante è immediatamente percepibile ed economicamente ponderabile, più difficile verificare l'impatto sulla produzione del miglioramento della distribuzione ma comunque alla raccolta possibile. Per queste due tipologie di applicazioni tecnologiche è quindi non complicatissimo per ogni azienda agricola calcolare il rapporto costi/benefici nel proprio contesto.
Il terzo gruppo di tecnologie si caratterizza per il maggior costo iniziale e minore semplicità di utilizzo, ma è quello più mirato ed efficace rispetto l'obiettivo di miglioramento della omogeneità e resa produttiva delle colture. Evidentemente i potenziali benefici sono meno percepibili rispetto a quelli offerti dalle tecnologie precedentemente descritte che offrono immediatamente semplificazioni operative, risparmi e meno sprechi e indirettamente comunque anche se contenuti contributi al miglioramento della resa produttiva.
LA SCELTA. Costi e benefici
Il calcolo del rapporto costi-benefici va affrontato in termini di ponderazione della maggiore quantità e qualità di produzione ottenuta rispetto a quanto avviene quando non sono utilizzate queste tecnologie. In contesti dimensionalmente congrui o in più aziende agricole componenti di filiere organizzate, queste strumentazioni permettono di pianificare meglio l'ottenimento di rese produttive attese nel medio lungo periodo e trovano rispondenza in una ottica di progressiva intensivizzazione delle produzioni. Ulteriormente alla ponderazione economica che ogni azienda agricola deve necessariamente fare, vanno comunque computati anche i notevoli benefici ambientali derivanti da queste tecnologie. Evidentemente tali benefici devono rappresentare uno stimolo agli enti pubblici che governano l'uso di risorse perché questi investimenti possano ottenere contribuzioni a diminuzione del loro costo iniziale e pertanto una maggiore diffusione nelle aziende agricole.
L'Autore è coordinatore Agromeccanizzazione - LegaCoop Agroalimentare
FERTILIZZAZIONE
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