Soddisfare i bisogni dei clienti e le esigenze nutrizionali delle diverse colture con il minimo impatto ambientale. È questo l’obbiettivo di Valagro, una società che investe circa il 4% del fatturato in ricerca e sviluppo mettendo a punto processi e soluzioni innovative che permettono di incrementare la competitività e il reddito dell’agricoltore.
Formulati in laboratorio, i prototipi dei prodotti Valagro vengono messi alla prova per mezzo di un’accurata investigazione scientifica e prove in campo, alle diverse latitudini e condizioni ambientali. Si tratta di un processo lungo e impegnativo, che sfrutta il know-how nelle scienze agronomiche e omiche (genomica, fenomica, proteomica, metabolomica) acquisito da Valagro in oltre 30 anni di esperienza, che porta alla realizzazione di validi prodotti commerciali.
Seguendo questo percorso, la ricerca Valagro ha creato GeaPower, la esclusiva ed innovativa tecnologia che sta alla base di ogni prodotto. Materie prime vegetali vengono accuratamente selezionate per individuare ed estrarre gli ingredienti attivi naturali, combinati poi in biostimolanti specifici a seconda della soluzione ricercata.
«L’utilizzo di indagini selettive e tecnologie all’avanguardia, insieme all’applicazione di genomica, fenomica, proteomica e metabolomica – ci spiega Alfredo Daniele Sgrignuoli, product manager Farm di Valagro –, rendono possibile la realizzazione di soluzioni innovative per le diverse colture».
I biostimolanti, fiore all’occhiello della produzione Valagro, comprendono diverse formulazioni di sostanze che vengono applicate a piante o terreni per regolare e migliorare i processi fisiologici/metabolici delle coltivazioni, rendendole quindi più efficienti. «I biostimolanti agiscono sulla fisiologia delle piante attraverso canali diversi rispetto ai nutrienti – afferma Sgrignuoli –, migliorando il vigore, la resa e la loro qualità, oltre a contribuire alla conservazione del terreno dopo la coltivazione».
E se inizialmente i biostimolanti sono stati utilizzati principalmente nell’agricoltura biologica e per le colture orticole e frutticole a più alto valore aggiunto, oggi stanno assumendo un ruolo sempre più importante anche nell’agricoltura tradizionale, come complemento ai fertilizzanti e agli agrofarmaci nonché alle pratiche agronomiche in generale.
Un nuovo prodotto
Uno dei frutti più recenti e importanti della tecnologia GeaPower di Valagro è Kendal® Nem, un prodotto nutrizionale unico e innovativo composto da un pool di biomolecole che vengono estratte da materie prime vegetali accuratamente selezionate e combinate secondo l’esclusiva e distintiva tecnologia Gea099.
Ma che cos’è Kendal® Nem? Lo abbiamo chiesto proprio a Sgrignuoli.
«Si tratta di un biostimolante specifico che, in presenza di suoli affetti da nematodi, lavora direttamente sull’apparato radicale della pianta accrescendo lo sviluppo vegetativo e il vigore delle radici. Naturalmente, il tutto si traduce in migliori performances produttive».
Ma come agisce nello specifico?
«Kendal Nem agisce sulla fisiologia della pianta aumentando il vigore delle radici, ripristinando l’apparato radicale e favorendo la pronta attivazione dei processi metabolici (attività nutrizionale). L’aumento del vigore radicale si ha con la sintesi di sostanze fenoliche come la lignina (responsabile di un’accresciuta lignificazione dei tessuti radicali), la sintesi dell’acido salicilico (coinvolto nei meccanismi che conferiscono alla pianta maggiore vigore) e la riduzione dei difetti morfologici». Quest’ultima attività è indotta da alcuni ingredienti attivi, capaci di indurre un aumento di specifici composti nei tessuti radicali che sono in grado di mantenere un’architettura radicale armonica, riducendo le malformazioni.
E per quanto riguarda il ripristino dell’apparato radicale?
«Le componenti biologicamente attive contenute in Kendal Nem – spiega Sgrignuoli – giocano un ruolo fondamentale nel mantenere energia costante e vitale per le radici. Infatti, squilibri nutrizionali possono essere dovuti alla perdita di efficienza da parte di radici danneggiate. Le varie componenti presenti nel prodotto identificate come fattori di radicazione ed altre, coinvolte nell’allungamento e architettura delle radici, garantiscono le formazione di nuove radici in sostituzione di quelle danneggiate e quindi poco efficienti».
«Non dimentichiamo infine – ricorda Sgrignuoli – l’attività nutrizionale. L’alta concentrazione di ingredienti biologicamente attivi di origine naturale, garantiscono una pronta attivazione dei processi metabolici. Tale attività permette di mantenere ampi livelli nutrizionali e un accrescimento adeguato della coltura, in presenza di suoli affetti da nematodi».
Applicazioni e vantaggi
Con che modalità viene applicato Kendal Nem?
«Il prodotto può essere distribuito sia per mezzo della fertirrigazione sia con applicazioni sovrachioma. In questo secondo caso è bene impiegare un volume d’acqua tale da lavare l’apparato fogliare in modo che il prodotto raggiunga il suolo e le radici. La fertirrigazione è indicata per tutte le colture nel dosaggio di 5-20 l/ha in funzione dell’intensità del danno radicale e della frequenza di applicazione (5 l/ha in caso di danni radicali limitate o per applicazioni ogni 7 giorni; 20 l/ha in caso di danni radicali diffusi o per applicazioni ogni 20 giorni).
L’applicazione sovrachioma, invece, è particolarmente indicata per le colture industriali. Le dosi sono le stesse della fertirrigazione».
Riassumendo, che vantaggi offre l’impiego del prodotto?
«Il risultato dell’impiego di Kendal Nem è l’ottenimento, in presenza di nematodi, di una condizione fisiologica ottimale della pianta in grado di preservare e supportare al meglio le performance agronomiche e produttive, sia in termini qualitativi che quantitativi.
Infatti, i risultati ottenuti dalle prove sperimentali agronomiche condotte sia in pieno campo sia in coltura protetta in Italia e all’estero, evidenziano incrementi quantitativi e qualitativi della produzione quando le normali pratiche colturali e di difesa dai nematodi, vengono integrate con l’applicazione di Kendal Nem.
In un’ottica di approccio in agricoltura integrata quindi, l’utilizzo del Kendal Nem rappresenta un mezzo agronomicamente valido in grado di esaltare al meglio le performance produttive delle colture».