C’era una volta la zanzara comune (Culex pipiens), quella che i libri descrivono capace di riprodursi solo deponendo le uova in acque pulitissime. Venne poi una zanzara “mutante”, sempre la stessa specie, ma adesso assolutamente noncurante di acque putride o addirittura inquinate da piombo, pesticidi e altre amenità. La fine degli anni ’90 ha visto l’arrivo in Italia di una terza zanzara, la “tigre” (Aedes albopictus), così chiamata per il corpo nero maculato di scaglie bianco-lucenti, la peggiore di tutte perché le basta un po’ di terreno umido per deporre le uova, svolazza in pieno giorno e lascia grossi ponfi dolenti a lungo.
Prevenire è meglio
Se, qualche decennio fa, ci pensava il Generale inverno a sterminare queste popolazioni ronzanti, ora – con l’“effetto serra” – è evidente che ognuno di noi deve fare la sua parte per arginare la loro diffusione. Alcuni Comuni italiani da qualche anno si sono attivati programmando interventi a cadenza settimanale con Bacillus thuringiensis var. israeliensis, un batterio che nuoce esclusivamente alle larve di zanzara e che viene distribuito nelle acque di laghetti, fossi e canali pubblici. Ma anche i privati cittadini possono fare la loro parte, spargendo autonomamente un insetticida larvicida nel proprio laghetto o nei tombini di scolo in giardino.
Il punto vendita contro le zanzare
Il garden center e la rivendita agraria devono attrezzarsi con un corner dedicato ai prodotti antizanzara, che comprendano compresse larvicide, sia chimiche sia biologiche, e dissuasori ambientali come le candele alla citronella e gli zampironi, ma anche i protettori cutanei, cioè le lozioni antizanzara, scelte preferibilmente fra i prodotti a base naturale, i preferiti dai consumatori.
7 consigli per i clienti
Ma siccome il punto vendita può, e anzi deve, fare anche cultura dell’ambiente, oltre che del wellness, ecco 7 consigli utili da elargire ai vostri clienti per aiutarli nella lotta alle zanzare, agendo sulle raccolte d’acqua, il serbatoio delle larve.
- Eliminate i contenitori e gli oggetti inutili (attenzione ai vecchi pneumatici: sono la “culla” ideale per le piccole zanzare tigre!) abbandonati fuori casa, nei quali si può raccogliere l’acqua piovana.
- Chiudete ermeticamente i bidoni che servono come raccolta d’acqua, o copriteli con una zanzariera integra e ben tesa, o svuotateli ogni 3 giorni e lasciateli asciugare per mezza giornata.
- Accertatevi che l’acqua in sottovasi, secchi e innaffiatoi non rimanga per più di 3 giorni, svuotandoli sul terreno e non nel tombino (altrimenti le larve vanno avanti).
- Controllate periodicamente che le grondaie non siano intasate da foglie, muschio o altri detriti.
- Pulite i tombini di scolo almeno una volta l’anno, in primavera, eliminando la sporcizia accumulata.
- Mettete una retina fitta attorno agli sfiati delle fosse biologiche.
- Popolate il laghetto di pesci (come il pesce rosso e la gambusia) e favorite l’arrivo di libellule, rane e rospi (evitando gli insetticidi chimici di sintesi).