A pesare sul settore risicolo, oltre alla riduzione delle quotazioni del risone, sta gravando anche il perdurare del maltempo.
Le piogge cadute nel mese di aprile e di maggio hanno provocato, a seconda delle varietà, ritardi nella semina variabili dai 15 ai 30 giorni, e tutt'ora stanno ulteriormente rallentando le operazioni di semina in buona parte del territorio risicolo del nord-ovest.
Preparazione terreni
Oltre a ritardare le semine, le incessanti precipitazioni hanno causato notevoli difficoltà anche nella preparazione dei terreni.
Quest'anno, i trattori con le caratteristiche ruote in ferro normalmente utilizzati per le normali operazioni di diserbo e concimazione sono scesi in campo in anticipo rispetto alla norma, sfruttati per la preparazione del letto di semina e in alcuni casi come mezzo supplementare per l'aratura.
Nonostante le critiche condizioni dei terreni, le semine interrate non sembrano aver ceduto molto campo rispetto a quella in acqua, mantenendosi intorno al 28% delle semine totali, come lo scorso anno.
Le aziende agricole lombarde aderenti alla misura 214 M del Psr che prevede la minima lavorazione ed esclusivamente la semina interrata, hanno ottenuto per questa peculiare annata agraria, la possibilità di seminare in acqua.
Varietà a ciclo corto
Inoltre, qualora l'agricoltore aderisca all'azione I della misura 214, in caso di collasso dei solchi realizzati nelle risaie per il mantenimento della biodiversità è consentito effettuare lavorazioni per il loro ripristino, in deroga a quanto stabilito dalle disposizioni attuative, purché le sistemazioni vengano realizzate entro la prima asciutta della risaia.
Tirando le somme, la superficie a riso che a fine maggio deve ancora essere seminata è stimata intorno al 50% nella provincia di Ferrara, 40% nel milanese, 25% nel pavese e 10% nelle province di Vercelli e Novara.
Particolare preoccupazione destano le varietà a ciclo medio -lungo, sostituite in parte con varietà a ciclo più corto.
In alcuni casi anche le varietà di riso ibrido, che generalmente sono impiegate a dosi di circa 30 kg/ha di seme in interrato, quest'anno sono state seminate in acqua a causa dell'impraticabilità dei terreni (vedi foto).
Arriva la soia?
Nelle zone di Pavia e Milano, dove la rotazione colturale è una pratica diffusa, alcuni agricoltori stanno valutando di sostituire il riso con la soia, nonostante le difficoltà nella reperibilità legate alla penuria di seme.
L'impossibilità di entrare nei campi nel breve periodo inizia a preoccupare seriamente laddove le temperature sono generalmente inferiori (Biellese, Alto Novarese e Vercellese).
Per tale ragione alcuni agricoltori hanno optato per soluzioni più drastiche, ovvero rinunciare per quest'anno alla risaia negli appezzamenti che difficilmente saranno messi a coltura, e chiedere il pagamento Pac per il set-aside.
Per contro, in alcune aree ai margini dell'areale risicolo dove la semina del mais è ormai improponibile, si sta valutando la possibilità di tornare a seminare riso in acqua.
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