Cereali vernini, con la certificazione delle sementi qualità e tracciabilità

cereali vernini certificati
Metà delle varietà più diffuse sono cambiate nell’arco di cinque anni
Le buone prospettive di semina per la prossima campagna offrono le condizioni per partire con il piede giusto, puntando su sementi certificate e varietà richieste dal mercato

Se le aspettative verranno confermate, almeno secondo le quotazioni di avvio campagna dell’ultimo raccolto, con aumenti in doppia cifra, sarà bene presentarsi preparati alle prossime semine, con sementi di qualità. Per non pregiudicare già all’inizio l’investimento, sarà d’obbligo puntare su sementi ufficialmente certificate: non solo perché danno garanzie nettamente superiori per quanto concerne la qualità del prodotto che si va a seminare, quanto per l’aspetto della tracciabilità del raccolto, sempre più oggetto di attenzione da parte dei trasformatori e dei consumatori.

Come scegliere la varietà?

Altrettanto importante è la questione della scelta varietale, per l’agricoltore, così come per il commerciante che deve vendergli il seme. Questa scelta è secondaria o estremamente ristretta per chi ha rapporti o contratti di filiera, dato che i relativi disciplinari sono spesso costruiti attorno ad una singola o a poche specifiche varietà, ben individuate.

Diverso è il discorso per chi sceglie di affrontare liberamente il mercato. A quali consigli o indicazioni affidarsi? Dell’azienda sementiera o del rivenditore, che ovviamente spingeranno i propri materiali, del centro di stoccaggio, del molino, dei risultati delle poche prove di confronto varietale che vengono realizzate o ancora delle proprie recenti esperienze? Difficile orientarsi, il discorso è molto complesso. Va pertanto sottolineato che nell’ambito del piano cerealicolo nazionale e in funzione dell’obiettivo di consolidare la rete di qualità, certamente le prove di confronto varietale meriterebbero un adeguato potenziamento.

Senza pensare di entrare nel merito delle caratteristiche delle singole varietà, giacché sarebbe un campo minato, proviamo invece a trarre indicazioni dai dati ufficiali di certificazione delle sementi su come si sono mosse o preparate le aziende sementiere.

I dati della certificazione

Utilizzando per grano duro, grano tenero ed orzo i dati del Crea-Dc circa le superfici presentate al controllo ufficiale e la quantità finale di semente cartellinata, abbiamo elaborato le tabelle a corredo dell’articolo.

In vista del prossimo autunno abbiamo individuato le prime dieci varietà come superficie moltiplicata (ovviamente il dato della quantità finale di seme certificato lo avremo solo il prossimo anno) e le abbiamo confrontate nello stesso modo (sempre le prime dieci varietà moltiplicate) con la campagna 2020-2021, appena decorsa, e con quella 2015-2016, cioè cinque anni addietro.

Alcune considerazioni

L’arco di tempo in esame è breve, tuttavia alcune osservazioni interessanti sono possibili. Con la premessa che la presenza e la posizione di una varietà nelle tre tabelle non è legata soltanto alle caratteristiche produttive e qualitative della stessa, quanto anche alla forza e alle capacità della rete commerciale che la gestisce, alla strategia perseguita, alle giacenze precedenti ecc.

La prima cosa che emerge è che i programmi delle aziende sementiere per le prossime semine confermano per l’80% e più le varietà della campagna passata. Una o due le nuove varietà che entrano tra le prime dieci, almeno come superficie. Questo a conferma anche del fatto che è difficile cambiare in corsa una produzione complessa quale quella delle sementi, che si sviluppa nell’arco di più anni.

La situazione cambia e non poco se ci confrontiamo con cinque anni fa: il 50% della varietà tra le prime nel 2015-2016, non c’è più nel 2021. Ciò non significa che siano uscite dal mercato, semplicemente si sono assestate in posizioni di rincalzo.

Lasciamo ogni commento ulteriore a chi legge, evidenziando da ultimo che a fronte di filiere bloccate attorno ad una o poche varietà, la ricerca ed il mercato comunque si muovono e propongono novità.

Troppo seme non certificato

Finita da tempo l’epoca degli aiuti Pac legati all’utilizzo di sementi ufficialmente certificate, il loro tasso di impiego ha visto nell’ultimo decennio una drastica contrazione. Il declino sembra però affievolirsi, grazie ai vincoli legati ai contratti di filiera, alle quotazioni di mercato in crescita per la granella e sicuramente a una maggiore coscienza imprenditoriale degli agricoltori.

Nella tabella 1 abbiamo compiuto l’esercizio di valutare l’utilizzo di semente non certificata come media degli ultimi tre raccolti, dal 2018 al 2020. Preoccupante è la situazione del grano duro, visto l’importante indotto della pasta, dove – escludendo massicce importazioni di sementi dall’estero che però appaiono proibitive per i costi di trasporto per quasi il 50% della superficie investita sembra si faccia ricorso a seme non ufficialmente certificato. Per l’orzo la valutazione dell’utilizzo di semente non certificata arriva al 30%. Non facile da inquadrare invece la situazione nel grano tenero, dove le aziende sementiere nelle ultime campagne (puntando su una robusta crescita delle semine, che invece non c’è stata) si sono ritrovate con grosse quantità di invenduto. Per questa coltura la stima degli operatori circa l’impiego di semente non certificata arriva comunque al 15-20%.

Tab. 1 - Stima uso seme non certificato, media 2018-19-20

Coltura Superficie,(Istat, ha) Rateo seme/ha Fabbisognodi seme (t) Seme certificatoda Crea-Dc (t) Disponibilità teorica di seme certificato Stima utilizzo seme non certificato
Grano duro 1.237.000 250 kg 309.000 159.000 51% 50%
Grano tenero 525.000 220 kg 115.000 118.000 102% 15%
Orzo da granella e ceroso 327.000 160 kg 52.000 36.000 69% 30%

Elaborazione dell’autore su dati ufficiali Istat e Crea-Dc, senza computare eventuali giacenze, invenduti ed import-export di sementi


L'articolo è pubblicato su AgriCommercio e Garden Center n. 5/2021 

Dall’edicola digitale alla scoperta del perché abbonarsi


Tab. 2 - Prime 10 varietà nella certificazione sementi

FRUMENTO DURO
Campagna 2021-2022 2020-2021 2015-2016
Varietà ha ha t Ha t
ANTALIS 7.930 6.890 20.040 * *
CORE 3.230 2.780 4.850 6.070 12.560
MARCO AURELIO 2.760 2.160 7.460 * *
IRIDE 2.340 2.980 9.240 7.640 20.980
SIMETO 2.330 2.240 4.220 6.940 15.140
FURIO CAMILLO 1.880 1.620 3.790 * *
ODISSEO 1.560 1.490 7.650 2.400 9.620
MAESTÀ 1.410 1.600 3.730 * *
MARAKAS 1.370 * * * *
QUADRATO 1.360 1.680 3.550 1.630 4.200
SARAGOLLA * 1.630 4.830 6.140 16.110
CLAUDIO * * * 2.220 8.320
ACHILLE * * * 1.960 7.890
ARCANGELO * * * 1.550 1.740
TIREX * * * 1.310 4.800
Totale prime 10 varietà 26.170 25.070 69.360 37.860 101.360
Altre varietà 36.290 30.960 102.710 33.090 108.390
Totale 62.460 56.030 172.070 70.950 209.750
FRUMENTO TENERO
Campagna 2021-2022 2020-2021 2015-2016
Varietà ha ha t ha t
REBELDE 2.140 1.950 9.680 1.070 5.680
BOLOGNA 1.790 1.870 10.700 2.470 12.970
SOLEHIO 1.490 1.440 8.730 1.380 7.980
GIORGIONE 1.370 1.850 9.670 * *
PR22R58 680 810 4.850 1.620 5.810
BANDERA 660 640 3.660 550 2.520
ALTAMIRA 650 730 4.230 1.850 6.750
ILLICO 620 470 2.900 * *
ADHOC 450 * * * *
LG AYRTON 450 * * * *
PALESIO * 530 1.830 610 2.570
AXUM * 420 860 * *
SY MOISSON * * * 550 2.250
AKAMAR * * * 540 1.710
AUBUSSON * * * 540 2.350
Totale prime 10 varietà 10.300 10.710 57.110 11.180 50.590
Altre varietà 14.070 13.130 69.210 13.110 56.550
Totale 24.370 23.840 126.320 24.290 107.140
ORZO
Campagna 2021-2022 2020-2021 2015-2016
Varietà ha ha t ha t
SUNSHINE 840 820 2.040 570 2.180
RGT PLANET 590 940 3.100 * *
COMETA 470 520 3.070 620 2.910
KETOS 440 440 2.470 520 2.390
FORTUNA 400 320 1.090 * *
TRAVELER 310 600 750 290 380
AMISTAR 200 190 1.450 * *
CALANQUE 200 260 990 * *
ETINCEL 180 * * * *
AQUIRONE 180 * * * *
DINGO * 220 930 310 740
LUTECE * 210 860 290 1.030
QUENCH * * * 320 150
SCARLET * * * 310 790
JALLON * * * 260 590
MARJORIE * * * 250 1.140
Totale prime 10 varietà 3.810 4.520 16.750 3.740 12.300
Altre varietà 3.890 4.630 20.870 4.510 16.900
Totale 7.700 9.150 37.620 8.250 29.200

Elaborazioni dell’autore sui dati ufficiali di certificazione del CREA-DC. Le superfici riguardano le domande di controllo, mentre le quantità le sementi ufficialmente cartellinate.

Cereali vernini, con la certificazione delle sementi qualità e tracciabilità - Ultima modifica: 2021-09-13T15:30:56+02:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome