Coronavirus, i nostri pet non rappresentano un pericolo

gli animali non sono pericolosi, non trasmettono il coronavirus
È quasi certo che gli animali da compagnia non trasmettano il virus. Le indicazioni di alcuni fra i maggiori esperti del settore

Si è tenuto  in questi giorni un Question Time (via web) organizzato da MSD Animal Health nel corso del quale tre eminenti virologi veterinari hanno risposto alle numerose domande di medici veterinari di tutta Italia. Il tema della discussione ha riguardato l’attuale emergenza sanitaria da coronavirus ed è stata l'occasione per ricordare lo stato dell’arte e le implicazioni in ambito veterinario.

Erano presenti: i professori Canio Buonavoglia e Nicola Decaro, docenti di Malattie Infettive degli animali all’Università di Bari, il professore Sergio Rosati,  docente di Malattie Infettive degli animali all'Università di Torino e il dott Paolo Sani, Amministratore Delegato di MSD-Animal Health. Il talk è stato moderato da Enrico Febbo, Direttore editoriale di E.V.

Una corretta informazione

Con questa iniziativa MSD Animal Health ha voluto schierarsi in “prima linea” per favorire una corretta ed esaustiva informazione finalizzata a supportare la professionalità del Medico Veterinario. Proprio all’insegna di questi obiettivi, l’evento rientra tra le attività messe in atto dalla campagna #AlTuoFianco, lanciata da MSD Animal Health per rimarcare la costante vicinanza dell’azienda ai Medici Veterinari anche in questo periodo di crisi.

Dalla nascita del virus alla questione, tanto dibattuta in queste settimane, se gli animali possano trasmettere e contrarre il virus, dai comportamenti da seguire nel caso in cui un pet owner contragga il virus, alle buone norme da adottare in ambulatorio: ecco le risposte a molte delle domande che tutti si stanno ponendo in queste settimane, dai veterinari ai pet shop, ai possessori di animali da compagnia.

Stop alle bufale

Ecco tutte le cose da ricordare:

animali domestici

  1. Non ci sono evidenze sul fatto che gli animali domestici possano trasmettere il virus;
  2. Cani e gatti non rappresentano un pericolo di trasmissione, ma si consiglia comunque di lavarsi sempre le mani dopo ogni contatto con gli animali da compagnia, come buona norma igienica.
  3. Nel caso in cui un possessore di animali da compagnia risulti positivo al nuovo coronavirus (Sars Cov-2) si consiglia di affidare la gestione dell’animale a un’altra persona. Questo per un semplice principio di cautela e per evitare di contaminare gli oggetti o gli stessi alimenti per animali.
  4. Gli alimenti di origine animale non trasmettono il virus. È tuttavia vero che il virus ha una certa persistenza e resistenza sulle superfici ed è quindi in grado di sopravvivere sulle cose inanimate. Anche per questo è consigliato lavarsi frequentemente le mani, usare mascherine e guanti protettivi per ridurre il rischio di contagio attraverso la manipolazione di cose e oggetti contaminati
  5. Le principali norme che i medici veterinari dovrebbero seguire per evitare il contagio e continuare a svolgere la propria mansione in sicurezza sono: limitare l'attività professionale alle situazioni di emergenza e improcrastinabilità rinviando vaccinazioni, visite di routine , diagnostica e chirurgia non urgenti; indossare dispositivi di protezione (per proteggersi principalmente da possibili proprietari asintomatici); mantenere la distanza di sicurezza dai proprietari; organizzare le visite urgenti in ambulatorio evitando la presenza di più persone in sala d’aspetto; provvedere a una accurata disinfezione l’ambulatorio con opportune soluzioni su base alcoolica efficaci verso il coronavirus.
  6. Ma da dove è arrivato questo virus? Si riconduce la nascita del nuovo coronavirus (Sars Cov-2) al pipistrello, animale, che, per sua natura, ha da sempre ospitato tantissimi virus in uno stato di co-evoluzione, per cui ospite e parassita riescono a convivere. Il salto di specie sarebbe arrivato tramite i wet market, tipici dei Paesi asiatici, dove si registra un alto consumo di animali selvatici spesso non conservati in modo idoneo. Dal pipistrello, il virus sarebbe quindi passato a un altro animale ed entrato in contatto con operatori e consumatori dei wet market. L’ipotesi non è comunque confermata da parte della comunità scientifica.

Gli animali non sono un pericolo

animali domestici e da compagnia

Cani, gatti e tutti gli animali domestici non rappresentano quindi un pericolo e non sussitono prove in merito alla trasmissione del virus uomo-animale e viceversa. «I pet sono le vittime e non il pericolo – ha affermato Sergio Rosati –; la capacità che il virus ha sviluppato è di diffondersi nell'uomo e non negli animali domestici».

Seppur si sia registrato il caso di un cane positivo al virus ad Hong Kong, questo non deve preoccuparci: «Si tratta infatti dell’unico caso registrato – ha commentato Canio Buonavoglia – ed è da sottolineare che la sierologia per la ricerca di anticorpi è risultata negativa. Questo significa che il virus ha avuto una replicazione talmente bassa da non interessare il sistema immunitario e che il cane non ha quindi sviluppato nessun potere di trasmissione».

«Il problema principale – ha concluso Nicola Decaro - rimane la trasmissione interumana. Sebbene il virus abbia una certa resistenza sulle superfici, è al contagio tra persone che bisogna prestare maggiore attenzione».

Aggiornamento e formazione

Ha concluso i lavori Paolo Sani, amministratore delegato di MSD Animal Health: «Ringrazio la categoria degli allevatori e dei veterinari da allevamento che, con il loro lavoro, garantiscono la sussistenza alimentare di tutti noi ma anche tutti i veterinari degli animali da compagnia per l’importante ruolo sociale e sanitario che continuano a ricoprire anche in emergenza sanitaria. Ecco perché sono orgoglioso di lanciare ufficialmente la campagna #AlTuoFianco che ribadisce la nostra vicinanza a tutti i Medici Veterinari e che si rinforza oggi con questa iniziativa e con le future attività, come i webinar di aggiornamento e formazione che abbiamo organizzato per le prossime settimane e i prossimi mesi, per continuare a essere sempre al loro fianco».

Coronavirus, i nostri pet non rappresentano un pericolo - Ultima modifica: 2020-03-25T11:42:56+01:00 da Agricommercio e Garden Center

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome