Famiglie pluricomponente, non necessariamente con bambini, e generalmente di buon livello d’istruzione. Questo è l’identikit prevalente dei possessori di animali secondo la ricerca condotta da Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) nel dicembre 2018 e presentata nell’ambito del Rapporto Assalco-Zoomark 2019 (Anmvi).
La ricerca ha fotografato la clientela dei veterinari italiani per porre la professione veterinaria di fronte all’evoluzione del rapporto fra gli italiani e gli animali domestici, e della società nella quale il rapporto stesso si sviluppa. Inoltre, trattandosi di un’indagine che Anmvi svolge da 12 anni, tra gli obiettivi della ricerca c’era anche quello di conoscere lo stato attuale e l’evoluzione nel corso degli anni del profilo demografico delle famiglie italiane che si rivolgono ai veterinari per la cura dei loro animali.
Alta Fidelizzazione
Gli italiani preferiscono sempre avere un professionista di riferimento a cui affidare la cura dei loro animali. È continua la crescita negli anni delle cliniche private anche come strutture di fiducia, mantenendosi comunque molto alta, quasi otto su dieci, la quota dei clienti di ambulatori e studi.
Il possessore di animali italiano è un cliente che sviluppa un legame di fidelizzazione molto stretto con il proprio veterinario: difficilmente lo cambia, nemmeno per le emergenze; cresce la frequenza media di visita degli animali domestici; il giudizio medio è in generale ottimo, anche nei confronti dei professionisti a cui ci si rivolge occasionalmente; solo il 5% circa dei clienti dichiara di non seguire le indicazioni che riceve dai veterinari.
Il cliente si consulta con il veterinario per tutte le problematiche riguardanti la salute e il benessere che sono in relazione con l’alimentazione e per le scelte d’acquisto a esse connesse (mangimi e diete), soprattutto gli utilizzatori del cibo per animali industriale. Cresce la richiesta di consulenza sulla scelta degli antiparassitari esterni.
I proprietari dei cani, che crescono nel 2019 all’interno dei nuclei familiari con bambini, si sono rivelati nel tempo quelli con un rapporto più regolare con il veterinario, specialmente se hanno anche dei gatti. Quasi la metà dei possessori di animali, ormai stabilmente nel tempo, adotta i propri animali (cresce il canale internet e social); sono in aumento, però, negli ultimi due anni gli acquisti, soprattutto da privati e pet shop.
I proprietari di piccoli animali manifestano comportamenti e atteggiamenti spesso differenti rispetto ai possessori di animali di cani e gatti. Sono il target più irrequieto e critico di clienti, più propensi a cambiare, più esperti nell’utilizzo del web e inclini a cercare fonti d’informazione alternative ai professionisti. Si tratta però di clienti con più elevate potenzialità̀ attuali di acquisto di prodotti commerciali direttamente nelle strutture di cura.
Il profilo dei clienti che hanno un veterinario di fiducia corrisponde a quello di un proprietario più consapevole. Si attiene alle regole, sulle quali viene certamente meglio informato e di conseguenza responsabilizzato: dalla registrazione dei propri cani in Anagrafe, all’interesse per l’utilità dell’iscrizione in un’Anagrafe anche dei gatti, all’adozione di un’alimentazione mirata sulle esigenze dell’animale.
I possessori di animali sono diventati rapidamente negli ultimi anni heavy users di internet. Questo strumento ha avuto un impatto anche sul rapporto fra il cliente e il veterinario: la maggioranza dei clienti, proprio come accade nel settore della salute umana, cerca soprattutto conferma nelle informazioni che trova sul web alle diagnosi ricevute e confronta le strutture e i professionisti. (...)
L’articolo completo, comprensivo della vetrina dei prodotti innovativi nell’ambito di igiene e benessere animale è pubblicato
su AgriCommercio & Garden Center n. 7/2019
Dall’edicola digitale al perché abbonarsi