Concimi, in aumento i prodotti fuori-legge

concimi fuorilegge
Nei controlli effettuati dalla Repressione frodi nel 2018 circa 1 campione su 5 è risultato fuori specifica. Gli operatori irregolari non sono comunque i distributori visitati dall’Icqrf, ma le aziende che hanno venduto loro i fertilizzanti

concimi fuori leggeNel 2018 sono stati visitati circa 890 operatori presso i quali si sono controllati quasi 2 prodotti, il 67% dei quali è stato poi anche analizzato (tabella 1). Uno dei termini più controversi che si usa nel rapporto diffuso dal Mipaaft (scaricabile all’indirizzo https://bit.ly/2VsYV5n) e che si trova anche nelle tabelle allegate è proprio quello di “operatore”, che non assume lo stesso significato per tutti i settori controllati dall’Icqrf. Mentre è chiaro che, in alcuni comparti, il termine operatore coincide con il soggetto da verificare, quando si tratta di mezzi tecnici l’eventuale sanzione è quasi sempre in capo al produttore del mezzo tecnico stesso.

Ciò significa che, per i fertilizzanti, gli operatori irregolari non sono i distributori visitati ma le aziende che hanno venduto loro i fertilizzanti. Nel caso specifico si tratta dei “fabbricanti” (ormai il registro italiano sfiora le 1.400 aziende attive) mentre l’operatore è il punto vendita (commerciante all’ingrosso, cooperativa, consorzio agrario, grande distribuzione, ecc.) presso cui viene effettuato il controllo con eventuale collegato prelievo di fertilizzante da inviare ad analisi, non sono comunque rari i casi in cui i controlli si facciano anche presso i siti di stoccaggio, formulazione, produzione dei fabbricanti.

Tabella 1 - confronto 2017/18 attività ispettiva settore fertilizzanti
ATTIVITÀ / ANNO

2017

2018

18/17

Visite ispettive

1.268

1.230

-3%

Operatori controllati

921

888

-4%

Prodotti controllati

1.608

1.637

2%

Campioni analizzati

1.115

1101

-1%

Campioni irregolari

154

200

30%

Campioni irregolari (%)

13,8

18,2
Contestazioni amministrative

130

157

21%

Notizie di reato

14

41

193%

Sequestri

49

68

39%

Valore dei sequestri (k€)

€ 108

€ 673

523%

Nella tabella 1 sono stati confrontati i dati relativi al solo settore fertilizzanti negli ultimi due anni. Si nota una sostanziale stabilità nell’attività complessiva (visite e controlli) anche se il report 2018 non consente immediati confronti col passato. È stata infatti usata una diversa terminologia che non sempre facilita il confronto.

Campioni o esiti irregolari?

Nel 2017 si parlava di “campioni irregolari” mentre nel report 2018 c’è la voce “esiti analitici irregolari”. Allo stesso modo la voce “campioni analizzati” è stata sostituita con “controlli analitici”. Fatto sta che non essendoci un dato numerico relativo né ai campioni irregolari (all’analisi) né ai prodotti irregolari (documentali e di etichettatura), la tabella potrebbe essere fuorviante.

Analizzando, comunque, la percentuale di campioni irregolari e tutte le ultime 4 voci in tabella, si nota un consistente aumento delle irregolarità e delle conseguenze penali (+193%) ed amministrative (+21%) ad esse collegate. Sono aumentati anche i sequestri ed il valore medio degli stessi (passato da circa 2,4 k€ a quasi 9,9 k€).

La lettura congiunta tra l’attività generale e i risultati da essa conseguenti, sembra indicare controlli più mirati più che un peggioramento della qualità complessiva del comparto.

La tabella 2 “misura” il peso del comparto concimi rispetto al lavoro complessivo dell’Icqrf. Quasi tutti i rapporti danno valori intorno al 3-5% ma alcune voci si discostano significativamente da tale media, è il caso dei campioni analizzati che sono quasi l’8% del totale.

Significativo è anche il dato sulla percentuale dei campioni irregolari che sono quasi il 17% delle irregolarità verificate nel complesso. Di conseguenza non stupisce il fatto che, a fronte di un valore totale di neanche il 9% di campioni irregolari, nel settore fertilizzanti questa percentuale arriva a raddoppiare. Un’altra percentuale che si discosta dalla media è quella relativa ai sequestri (ma non al valore degli stessi).

Questo dato trova, in parte, giustificazione nel fatto che da qualche tempo, la repressione frodi procede al sequestro anche per una lieve differenza nei titoli: è un modo per far sapere al commerciante di aver acquistato merce non conforme. La cosa è forse poco ortodossa ma di sicuro effetto dal punto di vista commerciale.

Tabella 2 - confronto 2018 tra l’attività ispettiva di tutti i settori con quella dei fertilizzanti
ATTIVITÀ 2018

TOTALI

Fert.

% Fert.

Visite ispettive

40.301 1.230 3,1%
Operatori controllati

25.390

888

3,5%

Operatori irregolari (%)

20,3%

17,2%
Prodotti controllati

52.982

1.637

3,1%

Prodotti irregolari (%)

12,4%

17,2%

Campioni analizzati

13.797

1.101

8,0%

Campioni irregolari

1.200

200

16,7%

Campioni irregolari (%)

8,7%

18,2%

Contestaz. Amministr.

4.194

157

3,7%

C.. Amm. pagate mis. ridotta

1.882

92

4,9%

Incasso pag. mis. ridotta (k€)

2.327

152

6,5%

Notizie di reato

721

41

5,7%

Sequestri

595

68

11,4%

Valore dei sequestri (k€)

34.098

673

2,8%

Diffide

2.629

9

0,3%

Ordinanze Ingiunzioni

2.588

45

1,7%

Valore delle O. I. (k€)

6.981

148

2,1%

Dieci anni di attività

Abbiamo poi confrontato 10 anni di attività nel solo comparto fertilizzanti, riassumendo i dati nel grafico. Si nota che i campioni analizzati sono ormai attestati intorno al migliaio così come, negli ultimi tre anni, sono abbastanza regolari sia il numero di visite ispettive sia quello dei prodotti controllati.

Di conseguenza, l’aumento di sanzioni e campioni irregolari, mostrerebbe un’attività più mirata verso prodotti e/o aziende con maggiore tendenza all’errore.

concimi fuori legge
Dieci anni di attività nel settore fertilizzanti

A nostro avviso, la percentuale relativa ai campioni irregolari non rispecchia la qualità media dei fertilizzanti in commercio. Considerando che buona parte del mercato dei concimi è, quantitativamente parlando, in mano a 5-6 grossi produttori internazionali, non è realistico immaginare che anche il 20% dei concimi immessi in commercio da queste multinazionali possano essere irregolari.

Peccato che le statistiche dell’Icqrf non forniscano anche il numero dei fabbricanti i cui prodotti sono stati prelevati né quello a cui sono state elevate sanzioni. Potremmo trovarci con situazioni molto diverse da quella che si deduce leggendo, da sola, la percentuale (18,2) dei campioni irregolari.

Se il rapporto tra il numero di fabbricanti sanzionati (ipotizziamo 50) e quello i cui prodotti sono stati prelevati, fosse in linea con la percentuale di irregolarità (nella nostra ipotesi dovrebbero essere circa 270 fabbricanti), ci sarebbe da preoccuparsi perché il grado di irregolarità darebbe una misura oggettiva della qualità media dei concimi in Italia.

Riteniamo, invece, più probabile che (sempre restando al nostro esempio) siano molto meno di 270 i fabbricanti monitorati: nell’ipotesi in cui fossero 150, allora significherebbe che il 33% di essi sono stati sanzionati almeno una volta.

Lo scarto tra 33 e 18 ci lascerebbe capire che l’attività di verifica e controllo sia stata più mirata e, di conseguenza, il grado di irregolarità non misurerebbe una media casuale quanto, piuttosto, categorie di prodotti e gruppi di fabbricanti ritenuti più a rischio dall’autorità di controllo.


Attenzione ai “veri affari”

Può sembrare banale ma la prima cosa da fare è consultare il registro dei fabbricanti di fertilizzanti all’indirizzo https://bit.ly/1SfCIkh. A inizio 2019, molte aziende sono state cancellate dal registro per non aver rinnovato, sono circa un migliaio i numeri non più assegnati. Di conseguenza, l’assenza dai registri deve sollevare i primi dubbi.

Infatti la cancellazione del fabbricante comporta l’automatica cancellazione dei fertilizzanti da lui registrati, compresi quelli consentiti in agricoltura biologica. Quando un operatore di un ente di certificazione biologica non trova un prodotto sul registro, fa scattare una “non conformità” all’agricoltore che andrà a chiedere ragioni al distributore che gli ha venduto il fertilizzante.

Una seconda verifica, meno immediata e che presuppone qualche conoscenza delle norme, riguarda le indicazioni obbligatorie in etichetta. Quelle di un concime sono relativamente poche: alcune servono all’utilizzatore finale per individuare il tipo di prodotto, la natura delle unità fertilizzanti contenute e la loro percentuale; altre indicazioni obbligatorie sono il peso netto e, appunto, le generalità del responsabile della messa a disposizione sul mercato che, nella maggior parte dei casi, si dichiara proprio come “Fabbricante”. I distributori, per primi, possono verificare la correttezza di tali indicazioni che, se assenti o palesemente errate, dovrebbe far scattare un “campanello d’allarme” che li spinga ad indagare a fondo.

Molto spesso abbiamo posto l’accento sui rischi collegati ad acquisti che, all’apparenza potrebbero sembrare “veri affari”. Nel settore concimi possono essere accettabili differenze prezzo nell’ordine di 5-10 €/t, rientranti sui binari di una sana concorrenza. Se viene proposto un concime che costa 30-40 €/t in meno rispetto al prezzo medio di mercato, bisogna temere che ci sia sotto qualcosa di poco chiaro.

Anche le richieste di pagamenti in contanti potrebbero nascondere truffe e raggiri in quanto, dopo, è difficile dimostrare il flusso di denaro ed il conseguente collegamento con la merce acquistata


Leggi l’articolo su AgriCommercio & Garden Center n. 3/2019

Dall’edicola digitale al come e perché abbonarsi

Concimi, in aumento i prodotti fuori-legge - Ultima modifica: 2019-04-24T11:38:12+02:00 da Barbara Gamberini

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