Insetticidi e anticrittogamici, attenzione all’etichetta

fitosanitari non professionali per agricoltura biologica
Rosaio colpito da oidio o mal bianco.
I fitosanitari non professionali ammessi in agricoltura biologica vanno usati con criterio, rispettando le indicazioni riportate sulle confezioni

Gli insetticidi e anticrittogamici per uso non professionale (PFnPO + PFnPE) attualmente in commercio sono in parte ammessi in agricoltura biologica e, se il decreto sui prodotti per uso non professionale non sarà modificato, dopo il 2 maggio 2020, data della sua piena applicazione, rimarranno pochi prodotti chimici di sintesi ancora disponibili per l’impiego su piante ornamentali (PFnPO).

Il fatto che i fitosanitari non professionali siano autorizzati in agricoltura biologica, tuttavia, non significa che siano innocui; inoltre devono essere autorizzati dal ministero della Salute: ne deve essere conscio in prima persona il rivenditore, perché a sua volta deve spiegarlo al cliente affinché questi eviti errori anche molto gravi.

Soffermiamoci quindi sulle indicazioni per l’uso a disposizione del cliente: quelle riportate in etichetta, da leggere assolutamente.

Zolfo, rame & co.

Per lo zolfo e il rame, naturalmente in formulazioni autorizzate per uso non professionale, il piretro, l’olio di neem, l’azadiractina ecc., la lettura attenta dell’etichetta è veramente indispensabile.

Sull’etichetta si trova innanzitutto la classe di prodotto (insetticida, fungicida, acaricida ecc.), i bersagli contro cui agisce (afidi, cocciniglie, ragnetto rosso, botrite, oidio, ruggini ecc.), e l’elenco delle piante su cui è autorizzato (ornamentali, floreali, da appartamento, da balcone, piante edibili, pomodoro, patata, vite, melo ecc.).

Seguono la composizione del prodotto (piretrine, rame metallo, zolfo puro ecc.), la registrazione Min. Salute, l’azienda produttrice e lo stabilimento di produzione, l’eventuale distributore italiano e il lotto di produzione (quest’ultimo dato è importante in caso di richiamo del prodotto da parte dell’azienda).

Tutte queste indicazioni non variano rispetto al passato e, come in passato, è ovvio che vadano seguite e rispettate per prime. Quindi ci sono le Indicazioni di pericolo: sebbene siano prodotti autorizzati in agricoltura biologica, anch’essi possono nuocere ad altri organismi oltre a quelli bersaglio. Per es. il piretro riporta “Il prodotto è nocivo per gli insetti impollinatori e artropodi utili. Tossico per le api, in ambiente aperto non trattare in fioritura”.

È fondamentale spiegare ai clienti che, sebbene i fitosanitari non professionali siano autorizzati in agricoltura biologica, non si tratta di sostanze innocue, da irrorare con leggerezza: al contrario, un’erogazione irresponsabile può portare alla morte degli insetti utili. Al tempo stesso “bisogna evitare gocciolamenti e contaminazioni”, segno ulteriore che il trattamento va condotto con attenzione, proprio come si fa con i prodotti di sintesi chimica non autorizzati per il biologico.

La potenziale pericolosità viene ribadita anche dalle Informazioni per il medico, in cui vengono riportati tutti gli effetti sull’uomo a causa di un uso improprio, terminando con l’indicazione di rivolgersi a un Centro antiveleni.

prodotti fitosanitari non professionali per agricoltura biologica
Attacco di peronospora su piante di pomodoro.

Modalità e dosi

Ci sono poi le modalità e dosi d’impiego: essendo prodotti che agiscono per contatto, la pianta deve venire interamente bagnata (anche sotto le foglie), a differenza dei tradizionali prodotti sistemici. Il trattamento va ripetuto a intervalli più ravvicinati, e viene indicato anche con quali condizioni ambientali e atmosferiche. Come vedremo nel prossimo numero della rivista, queste indicazioni vanno rispettate alla lettera, pena l’inefficacia dell’intervento stesso.

Molto interessanti, quando presenti, sono le informazioni sulla Fitotossicità: alcuni principi attivi, o alcuni dosaggi, possono causare macchie sui vegetali trattati, o addirittura il collasso di determinate piante (es. il piretro sulla stella di Natale). Il cliente deve leggere l’etichetta anche solo per accertarsi che quel prodotto sia giusto per il suo esemplare malato, e il personale deve conoscere questi fenomeni di fitotossicità per consigliare in modo corretto il cliente.

Tra le avvertenze finali spiccano quella di “Agitare prima dell’uso”, “Trattare in assenza di vento”, “Non abbandonare il contenitore nell’ambiente”, “Non riutilizzare il contenitore”. Anche queste diciture non sono nuove, ma serve ribadirle al cliente per evitare che sottovaluti la pericolosità del prodotto.

Il consiglio finale, per i rivenditori, è quello di non vendere con noncuranza questo tipo di fitofarmaci, bensì di raccomandare sempre la massima attenzione durante i trattamenti, oltre che la lettura dell’etichetta.

Consigli di marketing

Titolari e dipendenti dei punti vendita, per consigliare al meglio la clientela, devono ritagliarsi qualche ora di tempo per leggere in anteprima le etichette dei prodotti che hanno a scaffale, per sapere esattamente che cosa contengono, quando e come vanno usati e come si conservano e si smaltiscono. Non è tempo perso: sarebbe controproducente dare al cliente un’indicazione sbagliata, in evidente contrasto con quanto riportato in etichetta…

Leggi i dettagli dei prodotti su AgriCommercio & Garden Center n. 5/2019

Dall’edicola digitale al come e perché abbonarsi

In questa vetrina prodotti troverete sia PFnPO + PfnPE di sintesi e/o ammessi in agricoltura biologica, sia sostanze di base. Nel caso dei PfnPE di sintesi, la validità dell'autorizzazione ministeriale non può comunque superare il 02/05/2020.

Insetticidi e anticrittogamici, attenzione all’etichetta - Ultima modifica: 2019-07-15T14:24:21+02:00 da Barbara Gamberini

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