Alla luce delle difficoltà logistiche che puntualmente caratterizzano i primi mesi dell’anno, riteniamo utile segnalare agli utilizzatori finali che l’attuale situazione è potenzialmente rischiosa.
Ancora non si avvertono i problemi legati alle consegne dei prodotti per le operazioni di copertura dei grani e siamo anche lontani dalle semina delle colture primaverili ma già si delinea un quadro a tinte preoccupanti. Nell’occhio del ciclone c’è, in particolare, l’urea così come tutto l’intero comparto concimi azotati che a essa è strettamente collegato.
È opportuno fare un passo indietro che aiuti gli agricoltori a inquadrare il problema. Solitamente in Italia nel trimestre novembre-gennaio si importano oltre tre milioni di quintali di urea (l’equivalente di 10mila autotreni) che si sommano alla produzione nazionale per supportare proprio i consumi del periodo. Ovviamente non è solo urea agricola da usarsi tal quale ma, in tutti i casi, si tratta di quantità consistenti e determinanti per il settore agricolo. A causa della crisi che ha portato anche scarsa liquidità economica al settore, questa stagione è stata caratterizzata da importazioni veramente limitate che solo in queste ultime settimane hanno ripreso con un flusso più o meno normale. Segnaliamo anche che, rispetto agli anni passati, il costo delle unità fertilizzanti si è di molto ridimensionato.
La tabella mostra, ad esempio, i momenti “topici” delle passate stagioni e si apprezza il fatto che, nonostante l’aumento dei prezzi di queste ultime settimane, i costi del 2014 sono i più bassi tra quelli proposti. Si può anche notare che, in alcuni casi, i rapporti relativi tra prodotti potenzialmente sostituibili sono rimasti pressoché invariati. L’azoto ureico resta il più conveniente mentre quello organico è di gran lunga il più costoso anche se resta insostituibile come fonte per l’agricoltura biologica.
Fosforo e potassio
Segnaliamo, però, che fosforo e potassio hanno davvero toccato livelli molto bassi che spingono decisamente a loro favore. Relativamente al fosforo è importante ricordare che i livelli minimi sono stati toccati verso la fine del 2013, che siamo già in fase di prezzi in aumento, anche consistente, e che a breve lievitaranno i prezzi anche del fosfato biammonico, del fosfato monoammonico e di tanti altri concimi NP adatti alle semine primaverili.
Purtroppo gli agricoltori continuano a decidere all’ultimo momento e, mentre fino a qualche anno fa l’intermediazione si faceva carico di anticipare gli acquisti, ci si trova adesso a ritardare l’approvvigionamento anche ai livelli superiori della catena. Per questo motivo sappiamo già che le scorte di urea sono molto basse, che la produzione locale non è certo in grado di soddisfare tutta la domanda e che sta per aumentare ancora la differenza prezzo tra urea prilled e granulare.
Lo stesso dicasi dei citati concimi per le semine le cui scorte sono state quasi azzerate lo scorso autunno e che solo nei giorni scorsi sono riprese le nuove importazioni e, con esse, la ricostituzione delle scorte.
Consigli per gli acquisti
Per le azotature dei grani meglio affrettarsi a comperare qualsiasi forma d’azoto. Si possono preferire i nitrati se non sono tanto più cari dell’urea (in termini di costo dell’unità fertilizzante). Per le semine primaverili è opportuno approvvigionarsi al più presto di fosforo e potassio così come di concimi NP e PK.
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